martedì 12 agosto 2014

Tavecchio al 41 bis

Il nome si presta a facili giochi di parole, ma non è l’età il problema che Tavecchio pone. È come quest’uomo, che non si sa chi sia, che non si sa cosa voglia e cosa intenda fare, rappresenta le squadre di calcio. Non tutte ma una grandissima maggioranza. Ci sarà un motivo per tanto favore, ma non lo possiamo sapere. È la notizia del giorno, giornali e tv ci aprono, ma non ci dicono chi e perché – a parte un pesante carico di condanne per malversazione.
Si dice: l’uomo non sa comunicare. È vero, ogni volta che parla dice uno sproposito, i “mangiabanane”, le “handicappate”, etc. Ma con i suoi elettori come comunica? E i suoi sponsor, Lotito e Galliani, che sono su tutti i media, perché non ce ne dicono qualcosa? Lotito, presidente di una squadra di Roma, che il giornale sportivo di Roma, il “Corriere dello sport”, gabella inaffidabile. Un uomo che si riteneva imprenditore minore, di scarsa disponibilità, cui il magnate del cinema De Laurentiiis fa vedere la scheda col nome del patrocinato Tavecchio. Come in una sezione elettorale di Palermo: voto di scambio? concorso esterno? Lotito capo dei capi?
Si fa grande caso della società civile, migliore della politica, eccetera. Ma questa è da 41 bis.

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