La
Procura di Bolzano “filtra” ai cronisti giudiziari amici le testimonianze. Il
Coni dell’irresistibile Malagò, invece di proteggere gli atleti, come dovrebbe,
li espone per farsene bello. Con i suoi napoletanissimi Procuratori,
loquacissimi, minacciosissimi, candidi scaldapoltrone tutti d’un pezzo. Ora “vendendosi” Caroline Kostner.
È il “sistema” della giustizia, delle indagini interminabili invece che precise e definite, di un processo in itinere tra indiscrezioni, accuse senza contraddittorio e gaglioffate varie, e di dibattimenti infine rituali. Un “sistema” di cui l’ennesimo tentativo di riforma in corso in Parlamento non riesce a venire a capo. Non una novità, ma infettivo.
Si vedano i nuotatori Pellegrini e Magnini. Che senza titolo, non richiesti, senza nessuna autorità, senza nemmeno una provocazione o un’occasione, sono saltati sul processo mediatico per farsi belli. Anche loro a carico di Caroline Kostner. Pretestando: “Per carità, è un’amica”.
C’è molto Milano in questo farsi bello a spese degli altri. Ma c’è di più il potere corruttivo della barbarie, che attrae e non respinge.
È il “sistema” della giustizia, delle indagini interminabili invece che precise e definite, di un processo in itinere tra indiscrezioni, accuse senza contraddittorio e gaglioffate varie, e di dibattimenti infine rituali. Un “sistema” di cui l’ennesimo tentativo di riforma in corso in Parlamento non riesce a venire a capo. Non una novità, ma infettivo.
Si vedano i nuotatori Pellegrini e Magnini. Che senza titolo, non richiesti, senza nessuna autorità, senza nemmeno una provocazione o un’occasione, sono saltati sul processo mediatico per farsi belli. Anche loro a carico di Caroline Kostner. Pretestando: “Per carità, è un’amica”.
C’è molto Milano in questo farsi bello a spese degli altri. Ma c’è di più il potere corruttivo della barbarie, che attrae e non respinge.
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