Si legge degli amori di Hollande e si
trema, di vergogna. Un uomo inaffettivo, e anche insipido, eccetto che nelle
manovre di corridoio, è l’alfiere del socialismo europeo e il presidente della
Repubblica francese. Senza una sola idea politica, eccetto il laicismo stantio
dei matrimoni gay e della buona morte. Un socialista bellicoso, che voleva
occupare la Siria, e ora vuole, nientemeno, la guerra alla Russia.
Hollande è peraltro l’unico socialista al
potere. Non si può dire in nessun modo socialista Matteo Renzi, benché sia a
capo del partito Democratico – senza rivali, si vede dalle polemiche di questi
giorni (Civati? Cuperlo? D’Alema?). Mentre sono gregarizzati, e contenti, i
socialisti in Germania, Spagna, Gran Bretagna. Senza una sola idea che li
differenzi dagli interessi di potere – il nuovo diritto di famiglia, così come
l’ambientalismo, sono anche di destra.
Si biasima l’Europa perché vota a destra,
Le Pen o Grillo. Poi si legge, come oggi sul “Corriere della sera”, di una Le
Pen presa dalla disoccupazione, la povertà, la guerra, di cui non ha colpa, non
avendone responsabilità di governo, e una sinistra appare inerte, vittima forse
dei troppi sonniferi.
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