Si può essere stati parasubordinati
a termine anche per dieci anni ed essere allontanati dalla Funzione Pubblica
senza preavviso e senza indennità. Succede al ministero dell’Interno tra gli
altri. E al ministero del Lavoro.
Si sposta una maestra precaria, che
ha già fatto proficuamente tre anni del primo ciclo, contro la sua richiesta di
conferma, a un’altra scuola a 500 metri di distanza. Nominando al suo posto non
un\a qualsiasi avente diritto ma una supplente a tempo determinato, in attesa
di trovare una sostituta passibile di incarico annuale. È il “lavoro” principale
della burocrazia, disfare. Specie nella scuola.
Equitalia manda con data 1 luglio
una “comunicazione preliminare all’avvio delle procedure esecutive e
cautelari”. Col conteggio degli interessi di mora al 5 agosto. Consegnando la
lettera il 25 agosto. Senza timbro.
Indagando su tanta apparente faciloneria, si apprende che
la legge 228\2012, contro gli abusi di Equitalia, pone un termine di 120 giorni
prima delle “azioni cautelari (es. fermo amministrativo dell’autovettura) ed
esecutive (es. pignoramento)”, un termine di centoventi giorni. E questo
termine calcola “dall’invio, mediante posta ordinaria, di una comunicazione
contenente il dettaglio delle somme dovute a seguito di iscrizione a ruolo”. Il
dipendente pubblico in Italia (Equitalia è un ente pubblico) è sempre un po’
sbirro.
Provarsi a cambiare banca: non c’è
nulla di automatico, né di servizievole. Il “trasloco” del conto è sempre la
vecchia, vecchissima apertura di un conto e chiusura di un altro, due mesi di
sovrapposizioni e incertezze, sulle entrate, le domiciliazioni, i rid e altri
pagamenti. Senza eccezioni – non c’è una banca migliore delle altre.
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