martedì 23 settembre 2014

Fisco, appalti, abusi (58)

Si può essere stati parasubordinati a termine anche per dieci anni ed essere allontanati dalla Funzione Pubblica senza preavviso e senza indennità. Succede al ministero dell’Interno tra gli altri. E al ministero del Lavoro.

Si sposta una maestra precaria, che ha già fatto proficuamente tre anni del primo ciclo, contro la sua richiesta di conferma, a un’altra scuola a 500 metri di distanza. Nominando al suo posto non un\a qualsiasi avente diritto ma una supplente a tempo determinato, in attesa di trovare una sostituta passibile di incarico annuale. È il “lavoro” principale della burocrazia, disfare. Specie nella scuola.

Equitalia manda con data 1 luglio una “comunicazione preliminare all’avvio delle procedure esecutive e cautelari”. Col conteggio degli interessi di mora al 5 agosto. Consegnando la lettera il 25 agosto. Senza timbro.

Indagando su  tanta apparente faciloneria, si apprende che la legge 228\2012, contro gli abusi di Equitalia, pone un termine di 120 giorni prima delle “azioni cautelari (es. fermo amministrativo dell’autovettura) ed esecutive (es. pignoramento)”, un termine di centoventi giorni. E questo termine calcola “dall’invio, mediante posta ordinaria, di una comunicazione contenente il dettaglio delle somme dovute a seguito di iscrizione a ruolo”. Il dipendente pubblico in Italia (Equitalia è un ente pubblico) è sempre un po’ sbirro.

Provarsi a cambiare banca: non c’è nulla di automatico, né di servizievole. Il “trasloco” del conto è sempre la vecchia, vecchissima apertura di un conto e chiusura di un altro, due mesi di sovrapposizioni e incertezze, sulle entrate, le domiciliazioni, i rid e altri pagamenti. Senza eccezioni – non c’è una banca migliore delle altre. 

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