Il Jobs Act su cui il Senato sta
lavorando non è il sistema Hartz che ha rimodellato il mercato del lavoro tedesco,
col lavoro obbligatorio a fini statistici, per sgonfiare le cifre della
disoccupazione. Non sarà così “diretto”, soprattutto nella formulazione. Ma è lo
stesso una liberalizzazione totale, e porrà gli stessi problemi politici che la
Germania ha attraversato per l’approvazione.
La riforma del lavoro fu fatta in
Germania dl 2003 al 2006 da un cancelliere socialista, Schröder, a capo di una
coalizione rosso-verde. Dopo essersi tagliato i ponti con la sinistra del partito,
e con la Linke, il partito a sinistra della socialdemocrazia. Schröder sulla “riforma”
governò con difficoltà, perse le elezioni, e condannò i socialisti a dimensioni
ridotte. L’applicazione successiva al 2005 fu gestita da un governo di grande
coalizione ma a guida
cristiano-democratica, di Angela Merkel.
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