La
vigilanza bancaria europea che partirà il 4 novembre “si applicherà solo a 120
banche”, annota Marcello De Cecco su “Affari & Finanza” di “Repubblica”,
lasciando fuori “ben 1.697 banche tedesche”. Sono le casse di risparmio, e le banche
popolari, cooperative e di rilievo regionale “che intrattengono fitte relazioni
con la politica locale”. La Germania fa eccezione. Come l’Italia, aggiunge l’economista
per non scandalizzare troppo. Ma non si esime dal dire “leggendaria l’opacità
dei bilanci bancari tedeschi”, per “una marcata debolezza e inefficienza
strutturale”.
Una “riforma”,
si può aggiungere, che né la Bce né Bruxelles chiedono alla Germania. La quale
ha imposto una vigilanza bancaria europea limitatissima perché non vuole
ficcanaso in casa.
Un caso
di Europa de facto. Di cui infine il “Corriere
della sera” prende atto, ma limitatamente all’opinione di Galli della Loggia: l’assetto
europeo è cambiato, l’Europa è a guida – egemonia – tedesca, con un gruppo di
Stati satelliti. “Da tempo tra i protagonisti a ogni effetto della
politica interna italiana ce ne sono almeno due che italiani non sono”, esordisce
lo storico: “l’Unione Europea e, principalmente per suo tramite, la Germania. E
la loro presenza dietro le quinte serve spesso ad alimentare qui da noi
progetti di natura ambigua, voci incontrollate”.
Due professori dunque per fare l’informazione. Non i
corrispondenti né gli inviati in Germania e a Bruxelles, che pure sono tanti.
Non i loro giornali. Né l’interminabile informazione Rai, dialoghi con gli
ascoltatori e talk-show compresi. Il “dietro le quinte” di Galli della Loggia è
per questo impressionante. Ma di una subalternità, va detto, che è solo “volontaria”.
L’informazione che i due studiosi recepiscono è infatti aperta,
libera e costante su tutti i giornali
tedeschi, con abbondanza di motivazioni pro e contro. Questo sito ne ha dato
frequentemente notizia. Una Germania diversa, e una Ue diversa, di cui “Gentile
Germania”, il libro di Giuseppe Leuzzi in libreria da inizio anno, dà conto in
dettaglio.
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