Sarkozy è stato un nemico dell’Italia.
Ha avviato, con freddezza, la crisi dello spread. E in odio al’Italia ha voluto,
promosso e realizzato la disarticolazione della Libia. Aprendola al traffico di
carne umana sui barconi, incontrollabile, con migliaia d morti. Ciononostante
il suo aedo Bernard Henri-Lévy è riverito opinionista del “Corriere della sera”.
Pierre Péan dice che l’emiro del Qatar gli
ha pagato il divorzio. Péan è giornalista serio, ma ammettiamo che la storia
non sia vera. È però vero che la ex moglie di Sarkozy tornò solo per la campagna
elettorale e dietro compenso, con accordo scritto. Questo è noto a tutti ed è
uno scandalo politico, ma non si dice.
Né si dice, solo lo stretto
necessario e senza sghignazzi, dell’indigenza politica del suo successore Hollande.
Nonché delle ridicole avventure amorose di Hollande.
C’è il vezzo italiano di farsi fare
la lezione da chiunque, purché venga d’oltralpe. C’è la debolezza dei grandi corrispondenti,
che sopra a ogni altra città privilegiano Parigi, anche perché non devono
lavorare. E c’è, si dice, un’obbedienza massonica, che Mitterrand esercitò a
lungo da Cortona e dintorni, dei cui residui beneficerebbero Sarkozy e Hollande.
Ma niente giustifica i privilegi di cui i due personaggi beneficiano nell’opinione
italiana. Si sta in Europa per sapere meglio le cose.
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