Il
premio Sciascia a un superkiller di mafia. C’è ancora in Sicilia chi vuole male
a Sciascia. Premiando un assassino. Per un libraccio.
Il
premio Sciascia si segnala, più che per essere andato a uno dei tanti libercoli
di confidenze di mafiosi, senza nessuna qualità, per essere stato aggiudicato
in concorrenza con Caterina Chinnici, giudice, figlia del giudice che la mafia
ha fatto saltare in aria con alcuni agenti. Un gesto non per ridere - non è uno sberleffo,
per esempio ai premi letterari. È un atto di masochismo, la Sicilia in questo è
ben araba.
È
Kiev contro Donetsk, o Ucraina contro Russia? E chi lanciato la sfida? Di chi è
– era – la “rivoluzione” arancione?
Non
sapremo mai se è Merkel che ha telefonato a Draghi, o Draghi a Merrkel.
Pazienda, èenzi. È una questione di etichetta, e l’etichetta è parte dell’arcanum imperii. Bisognerebbe decidere se Draghi è più di Merkel, o
viceversa. O se non dovrebbe giocare la gentilomeria, essendo Merkel una signora.
Che
si sono detti Merkel e Draghi, nemmeno questo però è dato sapere. Si penserebbe
la politica una cosa pubblica e invece no: quella europea è sempre camerale.
Hollande cercava Gallois come nuovo
ministro dell’Economia, 70 anni, presidente Psa- Peugeot, ex di Sncf, le
ferrovie francesi, e di Eads, la società dell’Airbus. Non l’ha trovato al
telefonino e ha nominato un ex banchiere di Rothschild, 36 anni, che la pensa
al contrario di Gallois. Magari non è vero, ma è verosimile.
Spiega Roberto Tottoli sul “Corriere della
sera” che le decapitazioni non sono previste da Maometto. Non propriamente. Poi
fa una lunga storia di decapitazioni, dei califfi di Baghdad, degli Almoravidi
in Spagna nel Millecento, degli ottomani.
Oggi, aggiunge Tottoli, “sono stati i
wahabiti sauditi a introdurre queste punizioni in maniera sistematica e in modo
spettacolare”. Non gli basta che gli paghiamo il petrolio a 100 dollari.
Si è abusato per un quindicennio
impunemente dei minori in una cittadina inglese perché il fatto riguardava la
comunità pachistana. Poliziotti e giudici si guardavano bene dall’intervenire.
La libertà d’improsatura del resto c’è,
si tratta solo di estenderla ai minori, come è nelle altre culture.
Il giudice Vincenzo Macrì nomina – in un
lungo articolo su “Cronache di Calabria”
datato 4 settembre, cioè di giovedì scorso - il Procuratore Nazionale
Antimafia Roberti come uno che sa delle connivenze delle mafie, in forma di
confidenti, con le forze dell’ordine, e con i servizi segreti. Silenzio.
Franco Roberti è uno de tanti giudici
napoletani che con Napolitano assurgono ai vertici della categoria. Alla Corte
Costituzionale, all’Autorità contro la corruzione, eccetera. Il tribalismo è
vivo, non bisogna gravare l’Africa di colpe che magari ha di meno.
Si pubblica a puntate il “memoriale” di
Riina, concordato con uno spione nell’inverno 2012-2013. Chi distribuisce le
puntate, e perché?
Viene da pensare che il giudice Macrì non
azzardi, dica le cose come stanno.
Resta un punto da chiarire: perché i
giornali pubblicano Riina, con tanta evidenza. I vaniloqui di un selvaggio,
roba di nessun interesse.
E perché le pubblicano con riverenza,
senza mai far notare quanto questo capo dei capi è un poveretto.
Si provi a comprare Monte dei Paschi. A
due mesi dalla ricapitalizzazione, il titolo è convenientissimo, ma l’intermediario
di Borsa avverte in automatico che stai andando contro il tuo “profilo di
rischio”, della cautela responsabile cioè: stai comprando “spazzatura”.
Mps era la banca più solida, oltre che più
antica: radicata nel territorio, povera di insolvenze e crediti incagliati.
Cinque anni di dominio di partito l’hanno ridotta a livello Ba2. Senza scandalo – a parte
l’intervento tardivo dei giudici, e limitato, a un paio di operazioni.
Mps è gestita da Profumo, banchiere
compagno di formazione amerikana”. Ma il titolo non esce dal Ba2. Per questo?
Non si sarebbe, in effetti, da fidarsi.
Anche Teleom Italia ebbe la sua stagione
ruggente con i “capitani coraggiosi” dello stesso partito, cui ogni giorno
facevano rendiconto. E ora è un’azienda che nessuno vuole – solo Bolloré, per scorporarla.
Ma neanche di questo si parla – ne ha parlato Grillo e ha stravinto le
elezioni, ma questo non è un argomento valido.
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