Cinque racconti, un abbozzo di
dramma e cinquanta poesie, tratti dal fondo Lico a Vibo Valentia. Parte di una
massa di poesie, racconti, lettere, fotografie del “giovane Alvaro”, dal 16 ai
21 anni, anche manoscritti, “con la sua grafia inconfondibile”, assicura il
curatore Vito Teti, o dattiloscritti, “con le sue correzioni e i suoi
interventi sui testi, che apportava già nelle primissime prove di scrittore”, da
lui stesso affidati negli anni a Domenico Lico, un ex compagno di liceo a Catanzaro
che avrebbe voluto scriverne la biografia. Le poesie, che scrisse abbondanti a
partire dal 1911, sono qui riordinate e presentate da Pasquale Tuscano. Il
racconto lungo del titolo, di una quarantina di pagine, farà da quinta a “Gente
in Aspromonte”, sulla vita in famiglia, tra i genitori ancora giovani, e nel
paese.
In copertina un bellissimo giovane,
in collo alto e plastron, di raffinata eleganza. Ma da subito professionale,
della serietà che sarà il suo segno, con la ricerca di affinamento costante. “Un
Paese” è stato affidato da Alvaro a Lico nel 1940, ma era stato scritto nel
1916 a Livorno, dove si sottoponeva a una serie di interventi chirurgici per le
ferite riportate in guerra.
Corrado Alvaro, Un Paese e altri scritti giovanili
(1911-1916), Donzelli, pp. 350 € 26
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