La
Banca d’Italia dà conto solo ora delle procedure artificiose e le incredibili
difformità di analisi degli stress test bancari perché considera conclusa la
caccia a Renzi? È possibile. Una ragione ci dev’essere nell’acquiescenza di
Visco ai criteri così assurdamente punitivi verso l’Italia. Nonché pericolosamente
assolutivi nei confronti di banche più o meno fallimentari quali quelle
tedesche.
Che
cosa ha fatto passare la Banca d’Italia dalla supina acquiescenza agli assurdi
diktat tedeschi, via Mario Draghi, alla polemica? Visco si considera in corsa
per palazzo Chigi, e continua a costruirsi una faccia? O non è il contrario,
che considera la corsa chiusa, e si rimette al suo posto? Il suo vice-direttore
generale Panetta lo copre in che senso?
Giudicando
dai giornali che contano e che un mese fa avviarono l’attacco a Renzi, la prima
ipotesi sarebbe probabile. Rafforzano questa ipotesi commenti in serie di sociologi
della politica e storici su Renzi uomo solo al comando, leader e quasi
dittatore, dissolutore dei partiti , a partire dal suo. Sono commenti che si
segnalano perché non hanno nulla di sociologico né di storico. E cioè sanno di
manovra concertata.
Ma
con qualche dubbio. La finanziaria tagliatasse di Renzi ha stordito i media che
ne avevano avviato l’abbattimento. Napolitano sembra non marciare. E perfino
Barroso si avvierebbe domani a non dare l’aiutino promesso, di bocciare la
finanziaria. Renzi ha comunque stroncato subito la manovra bruxellese con la
pubblicazione della lettera di richiamo.
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