giovedì 30 ottobre 2014

La guerra contro l’Italia

In dubbio e sotto tiro non è il debito pubblico italiano, ma il fronte ostile contro l’Italia che si è manifestato a Bruxelles e Francoforte con gli stress test, alla Commissione uscente e con alla Bce. È questo che agita i mercati. È a questa ostilità, non tanto surrettizia, che i mercati guardano con preoccupazione, non ai 2 miliardi di capitale che Mps in qualche modo troverà.
Che gli stress test servissero a movimenti speculativi, più che al consolidamento delle banche, era perfino ovvio. Ma sotto tiro sono venute solo le banche italiane. E per un motivo preciso: l’isolamento dell’Italia contro l’asse Merkel-Draghi. Per motivi politici: la tenuta dei cristiano–democratici tedeschi, e personale di Angela Merkel, contro la marea antieuropea crescente. E quindi su basi nazionalistiche, creando e ravvivando un nemico-fantoccio di comodo.
Le banche italiane sono a giudizio generale le più solide patrimonialmente in tutta la Ue. E non corrono rischi dal lato titoli pubblici, di cui sono larghe sottoscrittrici. Il debito rimena alto, ma è sotto controllo. Il bilancio pubblico è a norma Ue. Lo spread ne tiene conto, che non è peggiorato. Ma gli stress test hanno isolato l’Italia, e le banche italiane soto tiro, Con possibili ripercussioni negative sullo spread.
Sempre per lo stesso motivo, viceversa, gli stress test hanno esteso il vantaggio comparato sull’Italia dalla Germania a Francia e Spagna. Ciò è possibile solo sullo sfondo dell’isolamento dell’Italia: Francia e Spagna non hanno i conti in ordine con i patti Ue, e fanno galoppare  l’indebitamento.
Gli stress test hanno inoltre chiarito la posizione della Bce. Draghi è solo nominalmente a favore della stabilizzazione finanziaria dell’eurozona. Di fatto è obbediente esecutore della politica di isolamento dell’Italia. Come già con la lettera contro l’Italia dell’estate 2011, ora con gli stress test, organizzati in modo da portare su tutte le banche del blocco tedesco, comprese quelle spagnole tecnicamente fallite, facendo capire che l’Italia è un sorvegliato speciale del blocco di comando della Ue, e forse una vittima sacrificale. 

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