venerdì 17 ottobre 2014

La trappola cantata a Berlusconi

Corbi e Criscuoli,  già autori di “Berlusconate” e “Superberlsconate”, due best-seller, si superano ora col canto della fine. Si ridicolizzano ma pazienza: giornalisti parlamentari del gruppo L’Espresso, cioè giorno e notte alle Camere, sanno che Sarkozy e Merkel hanno meritoriamente irriso a Berlusconi e all’Italia, che Merkel non ha preparato Napolitano, Napolitano non ha preparato Monti, Tremonti ha fallito le finanziarie, e Berlusconi è caduto da solo - è o no un pagliaccio. Ma la parte migliore è il concerto  per la sua caduta. Non un flash-mob di musicisti in onore di Napolitano in piazza del Quirinale, come si disse, ma un evento preparato da tempo. Da Anna de Martini, de minuscola (il libro cognominizza la particella, male), pugliese, corista a Roma di don Pablo Colino, ci siamo intesi, direttrice di due cori, con Fabrizio Cardosa maestro del coro e direttore.
L’orchestra e il coro “radunati via facebook” (Rai) in realtà erano pronti da un anno. Con varie generali all’attivo - all’Aquila con le carriole, alla Notte della Democrazia, l’8 marzo delle donne, quelle cose lì. Ma è vero che Anna de Martini, per l’Alleluja a Berlusconi, aveva dovuto interrompere una vacanza a Amsterdam. Che a novembre non è il massimo, ma vi si fuma in bici sempre in pace. Anche Cardosa, professore ai conservatori di Frosinone e Pescara, e alla Scuola Popolare di Donna Olimpia a Roma, specialista dal Rinascimento al jazz e all’elettronica, è un aficionado di Amsterdam.
L’organizzatrice non ha però aspettato Corbi e Criscuoli. Si era manifestata subito, più a tutto tondo che nel libro, con un’intervista uscita su “Repubblica” il giorno dopo l’Alleluja. Molto sensibile, che di sé parlava mentre cantava al passato, nello stesso momento avendo sciolto il movimento, la resistenza era finita: “Le frasi urlate l’altra sera contro Berlusconi, come «Abbiamo un sogno nel cuore, Berlusca a San Vittore»”, è già retorica. L’altra sera cioè mentre parlava.
La buona borghesia non finisce mai di fare danni – noi i belli-e-buoni. E sempre glissa sui soldi, è sconveniente. Due cronisti d’assalto però, di cui uno figlio d’arte, benché seduti alla scrivania, non dovrebbero vergognarsene. Potrebbero farne un’altra puntata. E la prossima volta tengano conto che l’“Hallelujah” di Haendel non è Ligabue né facile da cantare, richiede intonazione, maestria e esercizio (concertazione). Nobilmente de Martini l’aveva già spiegato: “L’ideazione, l’organizzazione, la ricerca di musicisti e cantanti professionisti necessari per una resa degna delle musiche che eseguiamo richiedono tempo ed energia”.
Alessandro Corbi-Sandro Criscuoli, Il giorno dell’Alleluia Come l’Italia si è salvata dalla bancarotta, Nutrimenti, pp. 143 € 13

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