mercoledì 29 ottobre 2014

L’eredità svanita dell’Italia

Titolo infelice, nel 1981, di un originale del 1948 che Prezzolini aveva titolato “The Legacy of Italy”, nel quale aveva raccolto le sue lezioni alla Columbia University prima della guerra. Ma – involontariamente? – profetico.
Conservatore da ultimo, e anzi polemico “esule volontario” anche dall’Italia repubblicana, dopo l’allontanamento sdegnato da quella fascista. Benché repubblicano, molto sospettoso di ogni forma di signoria, sia pure intellettuale, e francescano senza riserve, fu bollato come reazionario. Ma fu impegnato sempre. A partire dalla sue riviste giovanili a Firenze. A liberare l’Italia dalla retorica.
Volontario nella guerra del 1915-18. Quindi funzionario, in quota italiana, alla Cooperazione Internazionale alla Società delle nazioni. Finché non si volle esule dal fascismo, trasmigrando a New York. Morì nel 1982, in esilio ravvicinato, in Svizzera, senza illusioni. Chi lo frequentò – Emilio Gentile tra gli altri, da giovane storico della cultura, curatore dell’edizione storica de “La Voce” quarant’anni dopo – lo dice nient’affatto reazionario, ma amaro sì.
Questa sua dell’Italia è la “storia contro” per eccellenza.  Non  semplicistica o polemica, e di corto respiro. Di grana fine invece a ogni pagina, a ogni capoverso. Con punti di vista e giudici spesso originali, ma non infondati. Sulla divisione anzitutto - che meravigliava e irritava anche il giovane Goethe in viaggio in Italia: fu la sua prima impressione - la litigiosità. La democrazia come regime politico importato. Il Nord e il Sud divisi e diversi, molto, molto prima dell’unità. Il Comune come oligarchia, ristretta anche – e anch’essa litigiosa: non l’istituzione democratica dei romantici e dei nazionalisti. La costante dell’emigrazione intellettuale. E i molti primati dell’Italia. La chiesa, invenzione italiana. L’università. Il teatro. Il teatro in musica. Il Comune. La Signoria. L’Umanesimo. Di un paese ponte di cultura per il resto dell’Europa dal Trecento in poi, e fino al Seicento.
Giuseppe Prezzolini, L’Italia finisce, Bur, pp. 295 € 9,50

Nessun commento:

Posta un commento