giovedì 23 ottobre 2014

L'unica difesa europea è l'attacco

C’è un gioco dei furbi palese a Bruxelles. I tecnici del Tesoro, che hanno discusso in streaming con i tecnici di Katainen, hanno avvertito un intento ostile, malgrado i comuni linguaggi vaselineschi – burocratici,  democristiani, comuni al Nord come al Sud delle Alpi.
La Francia obiettava alle lettere scritte, che comunque fanno aggiotaggio. E probabilmente non ne ha ricevuta una. Anche se se ne frega, letteralmente, dei parametri e gli impegni. Katainen ha assortito il richiamo con i soliti “paesi mediterranei”, Malta, Cipro, la Grecia, ma mirando all’Italia.

È su questa netta sensazione che Renzi ha basato ieri alla Camera la sua sfida a questa Europa. Non ha detto “me ne frego” perché è stato già detto. Ma è come se. Con la coscienza che il suo è l’unico partito forte, elettoralmente e politicamente, tra gli indeboliti partiti socialisti e democratici europei. E che a Berlino, per fare un governo, ne hanno bisogno. La chiave del gioco individuando a Berlino, alla fonte, e non a Bruxelles, dove stanno i gregari.    

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