venerdì 10 ottobre 2014

Ombre - 239

Sacro sdegno contro “la politica del governo Berlusconi che ha affossato la prevenzione contro il rischio di dissesto idrogeologico”, esprimeva a Genova il Pd nel 2011. Ora invece il temporale è di sinistra?

“Genova sotto l’acqua” è venerdì a p. 27 del “Corriere della sera”, con un morto. È ancora il giornalismo di quando di Mike Bongiorno e “Lascia o raddoppia” dicevano: se non ne parliamo noi nessuno se ne accorgerà?

Visco ha scoperto solo ora che Mediolanm è una capogruppo bancaria, e che Berlusconi non ha i requisiti di onorabilità del proprietario, perché si sente candidato al posto di Renzi? Ora, a quindici mesi dalla condanna. Purtroppo è così, questa questione morale è molto immorale.

Cominciando da Mediolanum, Milano si avventa sulle spoglie di Berlusconi? Purtroppo è così, è vent’anni che aspetta. Ma con una differenza: sa che Marina Berlusconi è un osso duro, a differenza del suo papà, e punta a dividerla dai fratelli. Milano è sempre più intelligente.

Lo scrittore arabo-israeliano Sayed Kashua si è autoesiliato, da Gerusalemme, dove prosperava come scrittore e sceneggiatore, in una università dell’Illinois, dove si sente sperduto, per insegnarvi l’ebraico. “Ero al culmine del successo”, scrive sul “Corriere della sera”, “di colpo, sono diventato il nemico”. Con i razzi di Hamasa ad agosto: “Il razzismo che ho visto crescere sin dalla fine del 2000 è esploso con una furia terrificante”..
Il razzismo nasce dall’odio. Che più spesso nasce dalla paura. Che sempre è motivata, a torto o a ragione.

Il giudice Esposito jr. ha commesso molti abusi e qualche reato, ma non quelli che l’accusa gli contesta, e quindi può stare al suo posto, decide il Tribunale del Riesame di Brescia. I giudice di questa sentenza meritano di essere ricordati: Michele Mocciola, Elena Stefana, Andrea Guerrerio.


Fu in seguito a un suggerimento del giornale milanese che la Cassazione anticipò alla sezione feriale la sentenza contro Berlusconi, affidandola al giudice Esposito padre. Che ripose obbediente all’appello. Ora Brescia reciproca?
Mocciola, teatrante da giova ne, edita una rivista letteraria che chiama “I sorci verdi”.

Csm e Anm, il sindacato dei giudici, non gradiscono l’autoriciclaggio, la regola cioè che esclude il reato, come dice la proposta del governo, “quando il denaro, i beni e le altre utilità (di provenienza illecit, n.d.r.) vengono destinate all’utilizzazione o al godimento personale”.  Preferiscono la “proposta alternativa”, spiega Liana Milella, del civatiano Pastorino: “Non sono punibili le condotte per cui il denaro, i beni o le altre utilità vengono destinate alla mera utilizzazione e al godimento personale”. La differenza è “mera”, la battaglia è all’ultimo respiro, di Renzi.

Giornali tedeschi disincantati con l’Italia. Di destra e di sinistra. Oggi come ieri, semmai meno di ieri. Invece la cosa fa notizia, tutti i giornaloni ne riferiscono. Anche i giornali, come i giudici, devono dare addosso a Renzi. Che è all’ottavo mese di governo e quindi pericoloso: un governo in Italia non deve durare - Craxi ancora paga per questo, benché morto.

Bruti Liberati avrebbe detto a Robledo, dopo che il Csm l’aveva nominato suo vive: “Avrei potuto dire a uno dei miei colleghi del Csm che Robledo mi rompeva i coglioni e di andare al cesso al momento del voto, così sarebbe stata nominata la Gatto, che poi avremmo sbattuto all’Esecuzione” – l’Esecuzione è il dipartimento non operativo delle Procure, si limita a calcolare gli anni di pena e ad eseguire le condanne. Magari non è esattamente questo che il capo della Procura di Milano confidò, ma lo stile è quello: così parlano i giudici, e anche peggio.

Silenzio dei Procuratori della Procura di Milano sulla lite intermina bile tra Bruti Liberati e il suo vice Robledo, il capofila dei napoletani e il capofila dei lombardi. I napoletani sono in maggioranza, Francesco Greco, Esposito, De Pasquale, Boccassini, etc.. Ed è vero che hanno la benedizione di Napolitano.

È una farsa la testimonianza di Napolitano dal Quirinale, al processo Stato-Mafia. Con Riina e Bagarella che lo fulmineranno in videoconferenza. Visto da Palermo, e dai suoi cronisti giudiziari, è uno scontro di titani, ma bisogna sapere che personaggi di poco conto sono i due terribili mafiosi, assassini e niente più. Sullo sfondo degli arazzi del Quirinale. Coi corazzieri col pennacchio alle porte. È una farsa tutti ma non per i giudici.

Fitto dopo Catricalà, Alfano, Fini, Casini, Bossi nel 1994, la nuova classe dirigente siciliana all’ombra di Dell’Utri, Micciché, Schifani, Cuffaro, e i tanti avvocati, che dopo la parcella sono passati all’opposizione. Si dice il suo un partito-azienda, ma allora lui che padrone e manager è?
Tirando le somme della esperienza e la capacità politica di Berlusconi, a questo punto bisogna dirla più che limitata. Il suo è un successo relativo, per l’autocancellazione della sinistra, sotto l’implosione del Pci.

Luigi De Magistris, dileggi smisurati, anagramma Stefano Bartezzaghi su “Repubblica”. A danno di chi? In Why Not, l’inchiesta a carico di Prodi e della Loggia sanmarinese per la gestione di fondi per la formazione in Calabria aveva intercettato e avrebbe voluto includere anche Napolitano. Gli mancava la Regina d’Inghilterra.

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