Crolla
l’Europa, in Borsa e fuori, e niente. C’è il premier cinese a Roma, e niente.
C’è la conferenza Ue-Asia a Milano, e niente. Poroshenko e Putin tentano a
Milano un accordo, e niente. La città è sorda, e l’Italia naturalmente pure: né
i giornali né i telegiornali registrano gli eventi, nonché non dirci cosa hanno
prodotto.
Non
è una disattenzione episodica. Quella di questi giorni si aggiunge a quella
costante sull’immigrazione incontrollata, le guerre che ci fanno fare, il petrolio
a 100 dollari, eccetera: l’universo mondo non esiste in Italia. L’unico sguardo
al di sopra di Chiasso è che Bruxelles potrebbe bocciare la finanziaria. Su
questo condizionale anzi paginate, decine, centinaia di pagine. Per una legge
che ancora non esiste. Da parte di una Bruxelles che sarebbe un certo Barroso,
un portoghese grasso – questa in effetti sarebbe una notizia.
Ma
non è disattenzione, è non-attenzione. Incapacità di pensare il mondo com’è.
Non per mancanza di curiosità o provincialismo, poiché quasi tutte le imprese
italiane sono da decenni transazionali, anche le medie e molte piccole. Hanno
più attività all’estero che in Italia. Sanno che il mondo esiste e sanno come
starci. La non attenzione è dei media. Che sono a questo punto o irrilevanti o
perversi.
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