sabato 8 novembre 2014

Le doppie cronache

Piove, tracimano i fiumi, si allaga mezza città, Milano s’indigna. Ma sul fatto: l’eccesso di edificazione, bonifiche e arginazioni in ritardo o insufficienti, benché la legge e gli stanziamenti datino dal 1951, la statistica storica degli allagamenti. Per un giorno o due, poi basta. Piove anche a Roma e non si allaga niente. Ma le cronache dei giornali sono indignate. Ancora due giorni dopo. Parliamo dei giornali che hanno la cronaca di Milano e quella di Roma, il “Corriere della sera” e “la Repubblica”. Lo stesso criterio vale per la raccolta dei rifiuti, per la delinquenza urbana, piccola e grande, per gli sballi giovanili il sabato sera, per i regolamenti di conti tra pusher.
A Roma le cronache sono agitatorie perché il lettore è agitato? Non sembra, il romano è pacioso, a differenza del milanese lesidiritti, che su ogni questione s’impunta e cambia anche casacca politica. E allora? Due linguaggi nello stesso giornale non è possibile. Due pesi e due misure.
A Milano l’8 luglio l’acqua invase da Niguarda fino alla stazione Garibaldi. Era il trecentesimo o quattrocentesimo allagamento di Milano Nord dal 1951, dalla legge speciale. Il centonovesimo dal 1976, il quattordicesimo negli ultimi 48 mesi, e il secondo in due settimane. Dell’alluvione milanese Legambiente disse: “Sono caduti 61 millimetri di poggia e quindi non è un nubifragio”.
A Roma giovedì 6 sono caduti 100 mm. di pioggia e non si è allagato niente. Ma oggi sabato le cronache sono ancora minacciose: “Voragini, crolli e traffico in tilt”, “Roma con l’acqua alal gola”, “Aeroporto allagato”, mentre non lo è stato, “L’Appia Antica invasa dall’Almone”, che invece è intombato, “La pioggia e la resa di Roma, una gigantesca tragedia”.

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