Dan Brown e il “Codice da Vinci” non
cessano di fare vittime, tra esse lo stesso Leonardo. La Biblioteca Vaticana,
la Liberia Editrice Vaticana, e Sabrina Sforza Galitzia quattro anni fa ne
proposero una versione autentica, rintracciando il codice segreto nell’arazzo
ai Musei Vaticani che riproduce il Cenacolo di Milano – “Il Cenacolo di
Leonardo in Vaticano. Storia di un arazzo in seta e oro”. Leggendone la
raccolta francese non si sa che pensarne. Ci sarà la guerra mondiale, senza codici
senza limiti, (“si vedranno sulla terra creature che senza posa si combatteranno,
con grandi perdite e morti da una parte e dall’atra”). Ci sarà lo schiavismo –
c’è già stata la scoperta dell’America: “O città dell’Africa! I vostri propri
figli saranno fatti a pezzi nelle loro stesse dimore, dai più crudeli e feroci
animali dello stesso paese”. E anche la crisi demografica, perché no: “La
natura desidera sterminare la razza umana, come essendo inutile al mondo e
distruttrice di ogni cosa creata”. E c’è naturalmente il Leonardo visionario
precursore, dell’elicottero, della nave a vapore, e ora di internet. A leggerlo,
è più che altro apocalittico, in ogni materia, api, formiche, montoni, ghiande,
castagne, cielo, acqua, aria.
La mostra dell’Ambrosiana quest’anno
ritorna al Leonardo classico, mettendo in relazione il “Codice Atlantico” col “Trattato
della pittura”. Sui quattro temi principali: la tecnica della pittura, l’ottica
e la prospettiva, la figura umana (proporzioni, anatomia, movimento), le luci e
le ombre col colore e la pittura del paesaggio. Due anni fa (11 dicembre 2012-\10
marzo 2013), la mostra “I diluvi e le profezie” puntava anch’essa, seppure più
con le figure che con i ragionamenti, sul profetismo del presunto “codice”
segreto. Ma le profezie definiva “satiriche”, nel contesto storico di Fini
Secolo, fine Quattrocento, “percorso da un pessimismo apocalittico”. Quasi che,
si potrebbe dire, facesse il verso in anticipo al fortunato bestsellerista. Nel
“Codice Atlantico”, 155 r. a, Leonardo stesso si fa un programma di “profezie”:
“Tratta dapprima degli animali ragionevoli”, e poi a scendere altri sette temi
via via meno importanti – ottavo e ultimo “le cose filosofiche”.
La mini-raccolta francese è però assortita
di due molto più vaste sezioni di “Pensieri” filosofici e di “Aforsimi”, ben
più leonardesche. Confermando, con questo ipertascabile, la fortuna sempre viva
di Leonardo oltralpe . Che da noi è confinato – era, ora non più – alla pubblicità
di Telecom. In francese è possibile leggerne
anche due volumi di “Taccuini”. Questo volumetto contiene anche estratti “inediti”,
delle collezioni Leicester e Forster..
Léonard de Vinci, Prophéties, Folio, pp. 115 € 2
Il Trattato della Pittura, tracce e
convergenze, 9 settembre-14 dicembre a Milano, alla Pinacoteca Ambrosiana e
nella Sacrestia del Bramante (Santa Maria delle Grazie)
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