Non c’era nessuna
Europa - ecco perché non c’è adesso? Non almeno fino all’anno Mille, che lo
studioso si è posto come segnatempo. C’era ancora un po’ di Roma, un’ombra, che
però anch’essa, “dopo quella data,… lentamente, scomparve”.
Non c’è stata col
latino, fino a non molti anni, né si fa caso della chiesa. Non ci sono stati i Merovingi, Carlo Magno, gli Ottoni, il Barbarossa
e la tela di fondo del Sacro Romano Impero, niente, Wickham cancella tutto.
Ogni tanto si cautela: “La vecchia immagine di una cultura romana spazzata via
dalla vile barbarie germanica è irrimediabilmente superata”. Ma non ci tiene.
Gli sta antipatico pure sant’Agostino, anche se non lo cancella del tutto.
La civiltà, la storia e
la cultura stavano tutte a Oriente. A Bisanzio ancora, ma più, anche allora tra
Siria e Irak, nel califfato. Che, come si sa, è una creazione originale, non ha
nulla a che vedere con la civiltà romana. Cioè, Wickham concede che il
califfato possa essersi strutturato sull’esempio di Roma, ma la cosa gli dà
fastidio. Si spiega così anche l’ignoranza di questi ultimi tempi, sugli arabi,
l’islam e lo stesso califfato.
Molti studi, da
Alessandro Passerin d’Entrèves a Hannah Arendt, hanno ricondotto alla chiesa
altomedievale tutte o quali le forme della democrazia moderna, dalla
rappresentanza alla mobilità sociale. Ma Wickham azzera tutto. Nonché non
esistere, gli europei non avevano all’epoca neanche il senso dell’umorismo.
Un libro antieuropeo
per voler essere anticristiano. Ma, poi, a che fine? Solo cavalcare la tigre:
un libro di quasi ottocento pagine scritto
come un pamphlet – la storia può
attendere.
La storia sa esere disinvolta. Ma questa, sotto sotto, è traditrice, del Nord e quindi della civiltà: singolarmente, l’Europa è annullata
in favore del Mediterraneo. Non solo quello mediorientale, anche il Nord
Africa. Dappertutto dove si tagliano le teste.
Chris Wickham, L’eredità di Roma. Storia d’Europa dal 400
al 1000 d.C., Laterza, pp. 784 € 38
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