“Ai russi piacciono le donne grasse”. L’informazione
è d’uso nel mercato dell’arte russa, in particolare del pittore Kustodiev, e
anche nella storia russa, della cultura. Kustodiev vi si rassegnava volendo. rappresentare
la Russia secondo il punto di vista dei russi, lui ponendosi russo-non-russo. Una
distanziazione che c’era prima della rivoluzione, quando i russi-europei parlavano
francese, ed è rimasta dopo. C’è in Blok, “Il popolo e l’intelligencija”.
Colombo la ritraccia analizzando il rapporto Kustodiev,Zamjatin, Leskov. E
permane evidentemente dopo la caduta del bolscevismo, la svalofilia di sicuri
europei, da Solženicyn a Dugin, non essendo riuscita a farsi accettare.
La “Russia” è il popolo. Nel grande
romanzo russo i servi e la campagna. Poi le “masse” bolsceviche, per un fatto
di lingua più che di usi e credenze. Oggi gli elettori di Putin, la chiesa
ortodossa, gli alcolisti, etc. L’intelligencija, che comprende chi ha studiato,
e\o viaggia, e\o parla le lingue, se ne chiama fuori. “Ai russi, sembra dire
Kustodiev, le donne piacciono grasse. I russi sono l’altro popolo, distinto dai
russo-europei”, Colombo conclude con superbo under statement.
Kustodiev, che negli autoritratti si
direbbe il prototipo del russo delle steppe (quindi di una terza Russia?), “sembra
dirlo” con una punta ironica. Ma non propriamente, ha premesso Colombo: “L’artista
non si identifica con il loro punto di vista”, dei russi-russi, “né lo
satireggia apertamente. Ne è senza dubbio affascinato, e molto probabilmente
spaventato”. Pper il processo d’immedesimazione-distanziazione che va sotto il
nome di skaz, di discorso diretto-indiretto
che Gogol’ esemplifica nel “Cappotto” e che si vuole “tipico” della narratività
russa. Che contagia anche l’intelligencija quando, direbbe Moravia, “va verso
il popolo”.
La paura che l’Occidente agita dei russi
è quella della loro intelligencija? Una sorta di odio-di-sé.
Duccio Colombo, Ma chi sono i russi?, pp. 213-228 ill. - in Cristiano Diddi-Daniela
Rizzi (a cura di), “Europa Orientalis”, speciale “Paralleli: studi di letteratura
e cultura russa per Antonella D’Amelia”, pp. 576 s.i.p.
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