E
se domenica prossima la Calabria votasse a destra? È un’ipotesi possibile,
mentre non lo era fino a due mesi fa, e metterebbe Renzi sulla graticola.
Soprattutto se alle concomitantie Regionali in Emilia il suo candidato vincesse
con con una percentuale bassa, come si ipotizza.
Una
sconfitta in Calabria non era ipotizzabile fino alle primarie due mesi fa, che
hanno incoronato il candidato di D’Alema, Mario Oliverio. Il quale ha organizzato
le primarie e poi le liste con una serie di vecchie glorie, Adamo, Loiero,
Fuda, Sculco, Zavettieri. L’esito è che il centro-destra, che partiva battutissimo,
per le disavventure giudiziarie del suo presidente Scopelliti, costretto alle
dimisisoni dalla legge Severino, e per le divisioni tra berlusconiani e
Alfano-Casini, ha recuperato, e potrebbe vincere. I grillini in libera uscita, che a Reggio Calabria alle comunali hanno votato tutti per il candidato di Renzi, alle regionali si orientano più verso Wanda Ferro, candidata carismatica della destra – una “destra-sinistra”
- che verso Oliverio. Mentre, “Renzi o non Renzi”, il web-pd è arrabbiato con
se stesso.
Ma
anche in caso di vittoria Renzi dovrà inventarsi qualcosa: sarebbe a rischio
minoranza nel partito. In caso di sconfitta non sarebbe responsabile, poiché la
campagna elettorale del centro-sinistra è stata fatta contro di lui. Ma
porterebbe il peso della prima sconfitta elettorale alla prima elezione
politica. Mentre resterebbe punito dalla vittoria di Oliverio: la Calabia,
benché marginale nel contesto politico nazionale, fungerebbe da banco di prova
per le primarie e le aggregazioni delle sette più importanti regioni che
voteranno in primavera.
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