Per cultori della materia e per
profani, grazie anche al corredo fotografico. Francesco Cappa e Martino Negri
hanno ritradotto saggi “Un’immagine di Proust” e “La Parigi del Secondo Impero
in Baudelaire” e ne mettono in risalto la
novità, o modernità, che Benjamin vi rileva, da sociologo della letteratura. Un
accostamento meno incongruo dell’apparenza, nel segno in realtà di Benjamin, che
attraverso i suoi due scrittori di culto – di più Baudelaire – contrassegna la
sua lettura della contemporaneità.
Cosa ci trova Benjamin? Nulla che
il lettore non trovi consenziente. L’ossessione della storia; la tecnica del “vedere”,
vivendo l’uno la fotografia l’altro il cinema; l’arte, letteratura compresa, al
tempo del mercato; l’eros sempre più liberato; perfino il gusto della natura, la flora, gli spazi, il tempo meteorologico, il tempo in divenire, il
paesaggio. Due scrittori che furono anche anticipatori, contemporanei.
Walter Benjamin, Proust e Baudelaire, Neri Pozza, pp. 270 ill. € 16
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