La lite continua del sindaco di Roma Marino con i partiti, compreso il suo Pd, si può leggere
anche come una lotta tra il chiaro e l’oscuro, tra il bene e il male. Alla luce
del’inchiesta sulla mafia degli affari, e anche al di sotto di essa:
La gestione puramente fiduciaria
della spesa assistenziale del Comune: per senzatetto, immigrati, portatori di handicap, drogati.
Il mercato dei permessi al
personale, dei comandi, degli incarichi ad
personam, fuori dai ruoli, le anzianità, le competenze.
Le assunzioni a pagamento, specie
nelle aziende comunali: fino a 15 mila euro per un posto di spazzino, fino a 25
mila per un posto di autista Atac.
I software comprati a prezzi dieci
e venti volte superiori a quelli di un
normale negozio. Per favorire uno o più fornitori legati a questo o quel
partito o politico locale.
I Vigili Urbani nella loro gestione
fiduciaria del territorio. Multe stradali, comminate e levate, contravvenzioni,
concessioni: tutto materia negoziabile, nel quadro della malversazione e la
corruttela, quella ordinaria.
Marino ha concordato col ministero
dell’Economia un piano triennale di rientro del debito, pari a 408 milioni.
Debiti quindi accesi senza necessità.
Fa gli esami a Marino il prefetto. Che aveva a disposizione Carabin ieri, Polizia, Guardia di Finanza, e doveva sapere molto più del sindaco. Ma non ha denunciato nulla e nessuno..
Fa gli esami a Marino il prefetto. Che aveva a disposizione Carabin ieri, Polizia, Guardia di Finanza, e doveva sapere molto più del sindaco. Ma non ha denunciato nulla e nessuno..
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