Il
“Corriere della sera-Roma” ha una rubrica giornaliera per i disservizi delle
assicurazioni, e delle società del telefono, del gas, della luce. Ogni giorno
una redattrice risolve un caso: si tratta di pratiche abusive reiterate per
mesi e anni (mancate liquidazioni, fatturazioni abusive, etc.) a danno degli
scriventi. In genere senza spiegazioni, malgrado i numeri verdi, i custode
service etc. Appena passano in mano al giornale gli abusi cessano all’istante.
Di aziende anche non romane.
L’e-commerce
è in Gran Bretagna, paese con al stessa popolazione e, più o meno, con lo
stesso reddito pro capite dell’Italia, dieci volte più ampio. In entrambi i
paesi è più conveniente per il cliente, ma in Gran Bretagna la logistica
funziona.
Siate
sottoscrittore di una polizza presso Ina\Assitalia ora Generali. Nessuno vi
comunicherà mai la scadenza e l’ammontare del rinnovo. Le economie di scala e
dei trasferimenti interni, che si portavano a merito del monopolio, sono una
fandonia.
Siate
stati clienti una volta dell’Acea per la luce o l’acqua, periodicamente l’Acea
vi fatturerà bollette per tutti gli anni in cui non lo siete più, dense ogni
volta di venti-trenta fitte pagine di dettagli. Avviene in scadenza dei
bilanci, i supermanager vogliono incrementare il fatturato. Anche se a costo
delle troppe pagine di fatture false e delle diecine di ore\lavoro necessarie a
compilarle, registrarle, spedirle. È il mercato, l’Acea è un’azienda pubblica
ma è quotata in Borsa.
Poi
l’Acea, dopo una o due raccomandate di protesta, provvederà al discarico. Con
altre dieci-venti pagine inutili, e ore\lavoro.
Provate
a protestare presso l’Autorità per l’Energia per le reiterate scorrettezze
dell’Acea. Vi risponderanno che prima
dovete risolvere il contenzioso con l’azienda.
Nessun commento:
Posta un commento