giovedì 18 dicembre 2014

Fisco, appalti, abusi, (63)

Il “Corriere della sera-Roma” ha una rubrica giornaliera per i disservizi delle assicurazioni, e delle società del telefono, del gas, della luce. Ogni giorno una redattrice risolve un caso: si tratta di pratiche abusive reiterate per mesi e anni (mancate liquidazioni, fatturazioni abusive, etc.) a danno degli scriventi. In genere senza spiegazioni, malgrado i numeri verdi, i custode service etc. Appena passano in mano al giornale gli abusi cessano all’istante. Di aziende anche non romane.

L’e-commerce è in Gran Bretagna, paese con al stessa popolazione e, più o meno, con lo stesso reddito pro capite dell’Italia, dieci volte più ampio. In entrambi i paesi è più conveniente per il cliente, ma in Gran Bretagna la logistica funziona.

Siate sottoscrittore di una polizza presso Ina\Assitalia ora Generali. Nessuno vi comunicherà mai la scadenza e l’ammontare del rinnovo. Le economie di scala e dei trasferimenti interni, che si portavano a merito del monopolio, sono una fandonia.

Siate stati clienti una volta dell’Acea per la luce o l’acqua, periodicamente l’Acea vi fatturerà bollette per tutti gli anni in cui non lo siete più, dense ogni volta di venti-trenta fitte pagine di dettagli. Avviene in scadenza dei bilanci, i supermanager vogliono incrementare il fatturato. Anche se a costo delle troppe pagine di fatture false e delle diecine di ore\lavoro necessarie a compilarle, registrarle, spedirle. È il mercato, l’Acea è un’azienda pubblica ma è quotata in Borsa.
Poi l’Acea, dopo una o due raccomandate di protesta, provvederà al discarico. Con altre dieci-venti pagine inutili, e ore\lavoro.

Provate a protestare presso l’Autorità per l’Energia per le reiterate scorrettezze dell’Acea. Vi risponderanno che prima dovete risolvere il contenzioso con l’azienda.

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