venerdì 26 dicembre 2014

La rivoluzione come terapia

La rivoluzione come maschera del vuoto interiore. La sfida (ricerca) della morte del rivoluzionario Kyo é meno estetizzante, come si è detto, che filosofica: mascherare il senso di vuoto, del niente. Malraux si manifesterà in seguito uomo d’azione e ben sicuro di se stesso, se non  del reale. Ma la “condizione umana” sceneggia con angoscia.
L’azione rivoluzionaria di Kyo-Malraux, “sfuggire ala coscienza del vuoto dell’esistenza umana”, Simone Weil accostava al suo tempo, 1933, al “divertissement” di Pascal - piuttosto diversione che divertimento (e un divertissement nel quale Simone Weil sospetta Pascal includesse anche la religione): “Ciò che fa il fondo del romanzo, e l’unità dei suoi personaggi, anche i più dissimili, è la nozione del divertimento nel senso in cui Pascal ha usato questo termine, cioè l’idea che l’uomo non può prendere coscienza di se stesso senza un’angoscia intollerabile causata dal sentimento del suo proprio niente, e si getta nell’azione per perdere coscienza di sé e per fuggire questa angoscia”.
André Malraux, La condizione umana

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