La simpatia di Fernanda Pivano c’è sempre, contagiosa, ma i
personaggi schedati no: una raccolta di aneddoti curiosamente anestetizzati.
Forse per questo il progetto, del 1947, era stato abbandonato (qui i vecchi testi
sono integrati da appunti successivi).
Ci sono tutti quanti (molto Piovene o Guttuso, c’è Moravia, e americani in quantità), e non c’è nessuno. Non si ricorda niente, a parte Moravia che rompe i bicchieri. È come se il secondo Novecento, specie quello italiano, fosse vuoto. A meno che l’operosa Fernanda non incontrasse le persone sbagliate.
Fernanda Pivano, Medaglioni, Skira, pp. 160 € 15,50
Ci sono tutti quanti (molto Piovene o Guttuso, c’è Moravia, e americani in quantità), e non c’è nessuno. Non si ricorda niente, a parte Moravia che rompe i bicchieri. È come se il secondo Novecento, specie quello italiano, fosse vuoto. A meno che l’operosa Fernanda non incontrasse le persone sbagliate.
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