Feltrinelli ripubblica come nuovo per i
cinquant’anni della morte il lungo ritratto che Bocca dedicò a Togliatti nel
1974 per il decennale, sempre della morte. Un ritratto cauto - chiaroscurale,
cerchiobottista - che Luciano Canfora, togliattiano postero, rispolvera per il
meglio. Togliatti figura in questa ritratto politico come l’uomo che ha
preservato l’Italia dal peggio della guerra fredda, i poveri dall’avidità dei
padroni, e la libertà dalla censura. Un uomo generoso – per esempio con
Gramsci? E un intellettuale specchiato – a cui nulla quindi si può chiedere
dell’hotel Lux a Mosca, dove i compagni sparivano di notte, né della Spagna o del Comintern, e naturalmente non dell’oro di Mosca?
Del resto la meraviglia di Togliatti
parte dal funerale: “Un milione di persone…”. In effetti si ricorda
strabiliati: il Pci sempre mobilitava mezzo milione e un milione di persone -
fino a Cofferati, tre milioni nel 2004, per niente. E ha imparato al meglio
l’arte dei funerali, a partire da Malaparte nel 1957. Che però era un’arte
gesuitica, Gioberti lo denunciava un secolo prima di Malaparte, e perfino
controriformistica.
È così che gli ex comunisti non hanno
ancora finito di celebrare Berlinguer, sempre in morte, con la sua equivoca
“questione morale” e delle “mani nette”, da cui escludeva il suo partito, che
riprendono a celebrare Togliatti, con la stessa sicumera. I due “impostori”
della politica (della sinistra) in Italia, quelli che l’hanno disidratata e
dispersa. Le scelte che hanno contato per l’Italia prospera, quinta e a un
certo punto anche quarta, potenza economica mondiale, lasciando alla Democrazia
Cristiana: l’Occidente, l’economia sociale di mercato, l’Europa - e per la Dc
non al loro santino Moro, che li portò al governo per stritolarli, ma a De
Gasperi e Fanfani.
Del resto il ritratto si ripubblica come
nuovo perché evidentemente c’è domanda. C’è voglia di revanscismo, si vede
anche dal dibattito politico nel Pd, in quello che resta del Pci. A nessun
fine, ma molto reducistico. E questa è l’eredità di Togliatti, non altra.
Bocca attribuisce al togliattismo la
buona amministrazione nelle regioni rosse, ma molte pentole sono state da
allora scoperchiate, in Emilia, in Umbria, in Toscana, lottizzazioni qui
comprese e Monte dei Paschi. Senza contare che queste regioni si amministravano
meglio anche prima, anche prima anzi dell’unità, Bologna e Ancona addirittura
sotto il papa.
Qualcosa ci sarebbe da dire anche su Bocca testimone del tempo, spregiudicato come si voleva, ma un po' troppo. Del funerale si ricorda neglio sul “Giorno”, il giornale per cui entrambi lavoravano, la cronaca di Bernardo Valli, “Un km. di corone (1.500) in corteo”.
Giorgio Bocca, Togliatti, Feltrinelli, pp. 640 € 22
Qualcosa ci sarebbe da dire anche su Bocca testimone del tempo, spregiudicato come si voleva, ma un po' troppo. Del funerale si ricorda neglio sul “Giorno”, il giornale per cui entrambi lavoravano, la cronaca di Bernardo Valli, “Un km. di corone (1.500) in corteo”.
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