Un
tempo erano una manica di fascisti sotto tutti i punti di vista: mentalità, modi,
carrierismo, e leggi. Ora le leggi sono cambiate, ma i giudici sono gli stessi:
furbi e prepotenti. Non una presentazione
del proprio lavoro nelle innumerevoli cerimonie in cui, come ogni anno, si esibiscono
in ermellino in questi giorni. Non un’autocritica. Critiche invece velenose contro
tutto e tutti, la società, gli italiani, il Nord, il Sud, e la politica. Di più
naturalmente contro il governo in carica – quest’anno è toccato a Renzi.
Sono
gli unici superstiti dell’Italia dei privilegi, ancorché intoccati dai valorosi
cronisti della “casta”. Che difendono con bizzarra albagia, attaccando e
minacciando chiunque - come le mafie: chi ha avuto a che fare con le mafie non ci trova differenza. E che privilegi! Quello di non lavorare anzitutto. E un
sistema retributivo-contributivo che non ha eguali in Italia. Più e meglio
della Banca d’Italia. Più e meglio delle Camere, di Palazzo Chigi, del Quirinale.:
Al vertice a ogni gradino della categoria: dai 680 mila euro mensili del presidente
della Corte Costituzionale, tre volte l’appannaggio del presidente della
Repubblica, a cascata. Con attendenti, autisti, famigli di ogni genere, macchine
di servizio, alloggi di favore.
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