martedì 6 gennaio 2015

Ecco Draghi, si compra il debito greco

Ed ecco finalmente, dopo tanto tuonare, il quantitative easing si fa: la Bce si comprerà il debito greco. Non è molto, quello detenuto fuori dalla Grecia dovrebbe essere sui 150-160 miliardi. E risanerà definitivamente le banche tedesche, che ne detengono 80 miliardi. Poi negozierà con Atene tassi ragionevoli, e anche il fiero Tsipras potrà recedere dall’intenzione di non pagare il debito.
L’effetto di questo quantitative easing sarà nullo sull’economia dell’Europa dell’euro – la Grecia vi ha parte minima. Mentre renderà più difficile l’uscita dalla recessione per economie più consistenti, Italia e Francia. L’effetto espansivo di questo quantitative easing a scoppio ritardato è minimo. E si accompagna a professioni di austerità rinnovate, a Bruxelles e Francoforte, quali si succedono: nessuna flessibilità, ancora tagli e tasse, solo tagli e tasse.
La partita per l’uscita dall’austerità è sempre agli inizi. Renzi non ha ottenuto nulla in dieci mesi ormai di governo. 

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