Friedman ripropone il suo best-seller
con un nuovo capitolo e un ricordo. Il capitolo è sulla fine del governo Letta
e sull’amarognola luna di miele del governo Renzi nei primi mesi di vita. Nulla
che non si sappia, ma concentrare in poche pagine i “gattopardismi” del partito
Democratico - le mine che il partito vincente si mette – è un promemoria utile,
volendo capire.
Il libro si ripropone in realtà in vista
del ricambio al Quirinale. Friedman insiste sulla scoperta che fece la fortuna
della prima edizione del suo libro, che Napolitano preparava il governo
Passera-Monti sei mesi prima della crisi dello “spread”. E la corrobora con la
reazione infuriata dei collaboratori del presidente. Fino a cancellare – è la
materia del medaglione – il patrocinio presidenziale al Premio America della
Fondazione Italia Usa, perché premiava, tra i tanti, Friedman. Lo fa in una
prosa stucchevole autoincensatoria, ma un fatto è un fatto: si va a eleggere un
presidente della Repubblica di cui non si conosco i poteri, ultimamente perfino
golpisti. Altro che protezione della Costituzione.
Alan Friedman, Ammazziamo il Gattopardo. La storia continua, Rizzoli, pp. 338 € 13
Nessun commento:
Posta un commento