La
Francia ha bloccato l’unione politica, la Germania ha infine accettato quella
monetaria, dopo averla avversata, solo a condizione di farne un supermarco, da
essa gestito e a suo beneficio. Il blocco europeo è palese, di cui si stenta a
prendere atto. Ed è politico e economico. Hollande e Merkel hanno guidato oggi
a Parigi il corteo antiterrorismo con un sapore di stantio, “Francia e Germania
unite nella lotta”, fuori da ogni emozione. Perché fuori da ogni verità.
Tra
dieci giorni la Ue decide il suo futuro, ma nessuno se ne dà carico. Giovedì 22
la Bce deve infine decidere se salvare l’euro. Domenica 25 lo deve decidere la
Grecia, o l’ingegner Tsipras per la Grecia. Senza nessuna emozione. Nessuna
preparazione, nessun tentativo di scongiurare il peggio. Volendo
razionalizzare, è il peggio che ci si augura e attende.
C’era
un’Europa che non c’è più, se non in forma burocratica. Tutta l’economia va
male in Europa, non solo quella italiana, senza che nessuno se ne preoccupi. L’Europa
è in una rivoluzione sociale e mentale, di modi di vita, attitudini, attese, che
ormai coinvolge due generazioni e quindi il futuro del continente, ma nessuno
se ne occupa.
Gli
sviluppi necessari dopo l’allargamento, politici e monetari, sono stati
bloccati e\o deviati. Né c’è più l’equilibrio fra eguali, si diceva sull’asse
Francia-Germania, ma in realtà sull’equipollenza fra i quattro maggiori apesi
del continente, Germania, Francia, Gran Bretagna e Italia. C’è solo la Germania
di Angela Merkel, la quale pensa solo a se stessa. E il futuro, non è di questa
Europa?
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