Il sindaco di Roma Marino scompare in America per una lunga
vacanza. Lasciando a Roma i vigili e le maestre comunali in rivolta, a cui ha
voluto tagliare alla Reagan le retribuzioni - si dice il salario accessorio ma è la metà della retribuzione. E il bilancio comunale vuoto: quello che ha fatto votare la notte prima della partenza non esiste, nessuno lo ha visto e nessuno lo trova.
Sui fatti, pazienza. Può darsi che qualche ragioniere il bilancio lo abbia scritto, e poi sia andato in vacanza, anche lui - un bilancio si trova sempre, tanto sono tutti pro forma. Anche sui tagli: può dardi che un Reagan sia quello
che ci vuole a Roma, che tagli le retribuzioni di (quasi) la metà. Chi l’avrebbe
mai detto? Una Marinomics cui
Reagan non sarebbe mai arrivato, dimezzare le retribuzioni dicendole salario accessorio (sono la forfetizzazione degli
straordinari). Ma i tempi, certo, sono cambiati.
Se non che quest’uomo, sbeffeggiato dalla
cronache romane di “Repubblica”, “Messaggero” e “Corriere della sera” fino
all’altro ieri per ogni suo passo, è solo trattato con rispetto da quando è –
forse – l’unico onesto rimasto nel Pd romano. Che prima se ne voleva assolutamente
liberare, e all’improvviso se ne è fatto una bandiera.
Nemmeno una barzelletta sulla sua lunga vacanza
in America. Nemmeno si sa dove, irreperibile. Nemmeno una riga sul perché le
maestre e i vigili protestano. Nemmeno un battito di ciglia di indignazione per il bilancio fittizio. Da non credere, che i grandi giornali siano
fatti dalla federazione romana dl Pd. Ma basta leggerli – sempre meno.
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