C’è
- è evidente per i tanti attentati - una solida rete islamica in Francia,
terrorista. Di islamici francesi a tutti gli effetti. La coincidenza dell’attacco
di oggi con l’uscita del libro “islamico” dello scrittore Houellebecq è, come
tutte, non fortuita: attentati islamici se ne fanno e se ne faranno ogni
giorno, questo è solo più sanguinoso (riuscito). Non è questione di donne, è
pur sempre uno scontro di civiltà.
Fu
la Francia a proteggere e lanciare internazionalmente il fondamentalismo islamico,
offrendo un palcoscenico internazionale all’ayatollah Khomeini nel 1978. In un
paesino, Neauphle-le-Chateau, che si voleva remoto e invece, vicino a Parigi,
fu drizzato come un palcoscenico e un’emittente “dedicati”, con alloggi per i
visitatori, interpreti, ripetitori tv.
Impazza
l’arte dei funerali dei cantanti. Si penserebbe un segno di affetto, anche di
riconoscenza. Ma tra liti di mogli, e di fratelli. Per i diritti?
La
pratica fu inaugurata dai giudici. Senza i diritti, ma anche loro con fratelli
litigiosi.
L’affluenza
è però in disuso. Per Pino Daniele, onest’uomo, siamo scesi dai 200 mila del
primo giorno a 100 mila, poi a 50, oggi alle migliaia.
Quando
muore un cantante, o altro personaggio illustre dello show business, i giudici aprono un’inchiesta. Che non concludono
mai.
Sollievo,
plauso, inno a Bruxelles che dichiara “irrevocabile” l’appartenenza all’euro. Una
dichiarazione che non vuole dire nulla, chiunque può uscirne quando vuole, ma
serve a far pagare all’Italia interessi più alti sul suo debito - venti punti base sull’unghia. Stupidità? Ce
ne vorrebbe troppa.
Il
codicillo salva-Silvio introdotto all’insaputa di Berlusconi è da non credere.
Cioè, per una volta Berlusconi è da credere - la frode per cui è condannato è lo 0,1-0,2 per cento della sua ricchezza, reato ben più veniale del 3 per cento di abbuono introdotto da Renzi. Ma lo ha veramente introdotto Renzi? Certo, non per
soggiogarsi Berlusconi nell’elezione del presidente. Oppure è stato insinuato dai suoi
oppositori nel partito? E chi lo ha segnalato, pochi secondi dopo il varo del
decreto: Renzi o gli oppositori?
Sartre
seppe con un mese d’anticipo di avere avuto il Nobel per la letteratura. Ma
aspettò fino alla vigilia della cerimonia per proclamare il gran rifiuto. Il
suo esistenzialismo era pubblicitario: da Juliette Gréco all’Accademia Svedese.
Le
redazioni sportive della Rai vogliono la moviola in campo. Sapendola uno strumento traditore per natura: è fatta d’illuminazione, taglio dell’immagine, presa
dell’immagine, nanomontaggi di
nanosecondi, furfanterie che un regista non eccelso può maneggiare. Per il loro
divertimento personale? Per seminare zizzania: infuriare i tifosi, provocare
violenze.
Renzi
nazionalizza Taranto, il giorno di Natale. Nel silenzio. Di ammirazione?
Non
c’è solo Taranto: Electrolux, Meridiana, Terni, Termini Imerese, Porto Marghera,
sono decine i casi di licenziamenti rientrati o sospesi per iniziativa della
ministra Guidi. Silenzio: il governo deve cadere.
Il
padre, lo sci, il codicillo: questa grande voglia di abbattere Renzi, non da parte
dei suoi avversari, come è da interpretare? C’è una Spectre?
È
vero che il Pd (e la Cgil) pullulano di
omuncoli. Ma perché i grandi giornali e le tv ce li spupazzano? Siamo oberati
da interviste coni gente da niente: decidono di tutto, dalle staminali al papa.
Si occupano spesso di lavoro, pur non avendo mai lavorato.
Il
papa parla lunfardo, spiega Maria
Antonietta Calabrò basandosi sui suoi esegeti argentini. Dunque è un papa borgesiano,
adoratore delle periferie, purché di Buenos Aires, più che francescano, o
gesuita. E maneggia il coltello?
Dei
170 mila immigrati sbarcati quest’anno almeno 23 mila sono minori. Per metà
senza genitori. Anche loro hanno pagato cinquemila dollari per la traversata? Ma
anche solo mille, sono poco credibili. Non c’è un mercato?
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