venerdì 23 gennaio 2015

Ombre - 252

Riuscitissimo colpo di teatro di Renzi – e di Angela Merkel il giorno che la Bce la sconfessava – a Firenze. Con l’accoglienza principesca, che tanto lusingherà la Germania, e la promozione dell’Italia dopo cinque anni di sospetti e accuse. Ma noi siamo tutti per Fassina, che non si sa chi sia. Si dice l’antipolitica, ma è antipatria, con le trombe mediatiche.

Arriva il quantitative easing  di Draghi, tardi per l’Italia, e con una furbata. I titoli acquistati restano quasi tutti in carico alle banche centrali nazionali, mentre gli interessi si dividono tra le stesse pro quota del capitale sottoscritto della Bce. In chiaro: le banche centrali di paesi a rischio si assumono i rischi, mentre l’interesse su questi titoli, più alto, se lo prendono le banche d’oltralpe. Non c’è furbizia latina, i tedeschi sono inarrivabili. 

“L’arbitro aiuta la Roma”: si arrende all’evidenza anche il “Corriere dello sport”, il giornale dei tifosi romanisti,  con questa grande prima pagina, dopo aiutini in serie degli arbitri alla squadra del cuore. Ma per i tifosi conta solo la Juventus, che ruba e corrompe, i romanisti a Roma non parlano d’altro. Il tifo è una forma di odio?

Fabio Fazio fa parlare Renzo Piano da Parigi. Interpellandolo architetto, e celebrandone la residenza ormai francese “da molto tempo”. Senza menzionare che è senatore a vita. Hanno già abolito il Senato?

Dunque i vigili felloni la notte di Capodanno a Roma non erano mille. E nemmeno cinquecento. Ma ci sono: “Sono una trentina”, assicura il sindaco Marino, “ventotto per la precisione”. Per la precisione non colpevoli di niente, solo d avere presentato un certificato medico.

Sono italiane 14 delle 131 banche vigilate dalla Bce. Più del 10 per cento. Troppe. Ci vogliono alleanze e fusioni. La Bce è nata per far “lavorare” le banche d’affari.
Poi magari, tra cinque anni, ci vorranno scorpori e specializzazioni.

Sono italiane 14 delle 131 banche vigilate, etc., etc. Troppe. Ma perché gli altri fratelli europei nascondono le loro banche alla vigilanza della Bce?

Elogia alto Aldo Grasso “la ritualità formalizzata cui i protagonisti si appoggiano. Come ci hanno insegnato i greci, il logos viene spettacolarizzato rispetto alla realtà delle cose”. Il logos è “Anno zero”, i protagonisti sono Santoro e Giuliano Ferrara.

Grasso ha ragione, Ferrara è extralarge. Ma il predecessore non fu il Cavaliere, del famoso duello Cavaliere-Santoro? Ex cavaliere è vero, come scrive ogni poche righe il suo giornale.

“Sfido chiunque a rispondere a una domanda come questa: quanto vale la vita di una persona? O come questa: quando è giusto salvarla e quando no? Chiedo se sia possibile usare parole come «dipende» senza vergogna”. Ora sì, per Greta e Vanessa, ma per Aldo Moro? All’epoca la scrittrice non era nata, ma è una domanda a cui ancora non si risponde.

Silvia Avallone sarebbe partita in missione umanitaria in Siria con un contatto facebook? Umanitaria in favore dei rapitori che hanno trattato Greta e Vanessa bene, con le camere da bagno e carceriere donne. Perché gli scrittori devono dire sciocchezze?

Sei italiani, quattro giornalisti e due avventurose cooperanti, sono stati rapiti in Siria. Dalla resistenza siriana contro Assad, cui erano state inviate da due siriani di Bologna, uno studente e un pizzaiolo. Ma gatta non ci cova.

La differenza tra Cofferati e Paita l’ha fatta in Liguria, alle primarie democrat, l’etnia. La diversa capacità etnica, o impegno, di mobilitazione. Per Cofferati i turchi, per Paita i cinesi. Più affidabili.

“Alcuni degli autori hanno reagito duramente” alla raccolta di vignette nel volume “Je suis Charlie” che il “Corriere della sera” ha pubblicato, a scopo benefico, devolvendo il ricavato al settimanale. Il quotidiano assicurava che i diritti dei disegnatori che non era riuscito a contattare sarebbe stati pagati ugualmente. Ma gli autori voleva essere pagati prima.
Farne satira? Peggio che insultare Maometto, i vignettisti sono taglienti.

Peggio ha reagito il papa, che dice “provocatori” i morti in Francia. In volo sulle Filippine ha voluto intrattenere i giornalisti lungamente in tema. Condannando naturalmente gli assassinii: “Non si può uccidere in nome di Dio”, etc., ma giustificandoli: Non si può provocare. Non si può insultare la fede degli altri. Non si può prendere in giro la fede. Forse per questo Hollande non lo ha invitato alla marcia a Parigi, non perché è massone.

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