Quello che bisognerebbe sapere e non si dice:
L’economia va peggio, non meglio. L’economia europea, di cui
quella itaiana è parte. La crescita del pil italiano quest’ano la Banca
d’Italia ha ridotto alo 0,4 per cento, dall’1,3 per cento che si prospetava
asei mesi fa.
Tre
milioni e mezzo di aziende ha problemi di liquidità per mancati o ritardati
incassi – nessuno paga nessuno.
3,6 milioni di giovani in età di lavoro, in gran parte donne, non cerca più un’occupazione o un’attività Sono il 15 per cento della forza lavoro.
L’analoga percentuale è al 2,2 per cento in Gran Bretagna,
all’1,2 in Germania, al 5 per cento in Spagna, che pure ha una disoccupazione molto
più alta (in Spagna qualcosa si muove).
Si imputa la deflazione al ribasso del petrolio. Mentre è
vero il contrario: il calo dei prezzi dell’energia migliora la propensione al
consumo, ma non basta a contrastare l’effetto deflattivo dell’austerità.
Il ribasso del greggio è peraltro dimezzato in euro, per la
contemporanea svalutazione dell’euro nei confronti del dollaro, moneta di
riferimento dei mercati internazionali, del 20 per cento in due mesi. Da qui
l’impatto limitato in Europa del calo del greggio rispetto alla propensione al
consumo, elevatissima invece negli Usa. L’Europa è sempre in austerità.
La Caritas ha aperto in tre anni cinquanta supermercati della
carità. I parroci certificano il bisogno delle famiglie,. Cui la Caritas dà un
tesserino speciale, con cui fare la spesa gratis. Di tutti i generi alimentari
eccetto il “fresco”.
Il Comune di Roma paga alla Caritas
cinquemila pasti l giorno per i poveri – ne pagava duemila ancora al tempo di
Veltroni, nel 2007.
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