Settant’anni fa tra quattro giorni, il 7 febbraio 1945, i partigiani comunisti
attiravano in un tranello i partigiani bianchi, una ventina, tra essi il
fratello minore di Pier Paolo Paolini, Guido, e li trucidavano a tradimento. La
strage di Porzus. Per la quale non si poté nemmeno fare un processo vero, una
volta conclusa la guerra civile. Non fu un episodio isolato: insieme con le
foibe, la lotta ai partigiani italiani, complici i partigiani della Garibaldi, fu
l’attività deliberata della Ozna, la polizia segreta di Tito. In Istria e fin
sul Carso, e nelle repubbliche della federazione jugoslava. Un’altra storia nota
e tuttavia da trascurare – non c’è una censura, ma così è di fatto.William Klinger, lo storico fiumano che ora
è stato ucciso a New York, era andato due anni a fondo nella questione. Ma per
vedersi isolato: il suo libro, documentato, non è distribuito - al punto che poco
prima di morire aveva deciso di metterlo in
rete.
Non è una storia italo-jugoslava sul finire
della guerra. Manca la parte croata negli eventi. Soprattutto in quelli
concernenti la Resistenza italiana, l’eccidio di Porzus, le foibe, l’espulsione
di fatto degli italiani. L’opera di Klinger è una storia del Partito comunista serbo-jugoslavo.
Che ha avuto due facce: era spesso rimproverato di isolazionismo e arrendevolezza
dalla Terza Internazionale, cioè da Stalin, negli anni anteguerra, fu
irriducibile, faziosissimo e crudele nell’ultima fase della guerra, sotto l’occupazione
italo-tedesca. Fece piazza pulita di ogni altra forma di resistenza: i
monarchici, gli autonomisti di Fiume, i nazionalisti serbi di Mihailovic, i cetnici, che Churchill sosteneva. L’obiettivo
era lo stesso che negli anni anteguerra: tenere la Jugoslavia lontana da Mosca
e da Stalin. Ma il “socialismo dal volto umano” che l’Occidente privilegiò aveva
le mani insanguinate. Oltre a rivelarsi inconsistente: leggendo Klinger la
dissoluzione della Jugoslavia sembra solo inevtabile.
Wiliam Klinger, Il terrore del popolo. Storia dell’Ozna, la polizia politica di Tito,
Italo Svevo ed., pp. 175 € 18
free online
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