Visco
non parla, Panetta sì, ma solo da un paio di mesi. E poi è solo vicedirettore
generale. E dice poco o niente al confronto con la Bundesbank del fiammeggiante
Weidmann. Del presidente della Bundesbank, non di uno che parla in nome
proprio, da intellettuale, da economista. Il quale dardeggia a giorni alterni contro
l’Italia. Di preferenza, ma non solo: contro ogni altro paese che dia fastidio
alla Germania.
Differenza
di psicologia, forse – il tedesco ha sempre un problema di disinvoltura. O di educazione.
Anche di formazione, perché no – Weidmann è solo un giovanotto della segreteria
Merkel proiettato alla presidenza della Bundesbank, senza titoli, giusto un
diploma triennale, senza anzianità. Differenza di peso certo, la Germania è più
ricca e grande dell’Italia. Ma di più la differenza è di capacità politica, e
di capacità tout court.
Weidmann
da solo, con argomenti pretestuosi e anche ridicoli, e solo parlando, col suo
presenzialismo battagliero, ha avvantaggiato il suo paese enormemente rispetto
a, e a carico di, altri paesi dell’Unione Europea, l’Italia per prima. E poi,
l’Unione non è egualitaria, perché l’Italia dovrebbe contare meno che la
Germania, o la Banca d’Italia meno che la Bundesbank?
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