Uno dei pochissimi Simenon non tradotti, e dei
migliori – uno dei cinque “più emblematici”, dice l’editore, dei suoi 117
“romanzi duri” – in aggiunta ai 75 “Maigret”.
La vita vissuta di uno dei tanti gruppi di petites gens che popolano la sua
narrativa – gli manca solo un titolo d’insieme, una parola evocatrice, per
ripetere la Commedia Umana di Balzac, una storia piccolo borghese del primo
Novecento. Romanzi “duri” ma senza colpi di scena, e nemmeno grandi drammi,
quotidiani e tuttavia rapinosi come un’avventura,. Uno dei più cinematografici
anche, ma mai filmati – il mondo dello spogliarello è anche di un paio di
Maigret.
La vita delle donne da night-club, entraîneuses e spogliarelliste, un mestiere
presto obsoleto in favre della lap dance,
che consisteva nel far bere i clienti, a prezzi salati, eccitandoli coi balli
lenti – e privatamente, al bisogno, non d’abitudine, farsi fare. Un mondo di
lustrini squallido: asettico sotto le luci e gli odori forti, nemmeno tragico o
cattivo, solo insoddisfatto e inquieto, per gli odii femminili che sono il trademark simenoniano. Con uomini che
erano - dunque prima dell’assalto femminista, il racconto è del 1957 – quello che
sono, dei deboli, preda di ogni spua pure slabbrata strategia di seduzione.
Georges Simenon, Strip-tease, Livre de Poche,
pp. 251 € 4,90
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