Due chicche per amatori: un
racconto chassidico riscritto , “L’uomo che non muore”, e uno nero o
dell’orrore, “Mercurio”. Il titolo della raccolta viene dal terzo racconto,
“Sole”, che ha molta reputazione ma è il cliché
del Sud dionisiaco – inarticolato (contadino) e basso ventre. Non lo si dice
abbastanza: il mito mediterraneo è per Lawrence il mito del selvaggio: l’anima vaga in cerca di amore è donna, borghese,
anglosassone, il maschio è muto, bruto, working
class e italiano.
“L’uomo
che non muore” mette in scena due “veri saggi” della vecchia Spagna, Mosé
Maimonide, ebreo, e Aristotele, “un cristiano della comunità greca”. Che
disputano e gareggiano a chi sarà immortale. “Mercurio” è l’orrore quotidiano,
una grandinata in montagna.
D.H.Lawrence, Sotto il sole d’Italia, Elliot, pp. 71 € 9
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