Giovane,
50nne, buoni costumi, vergine al lavoro, dico: no
Non
c’è chi lavori che non sappia che il Jobs Act per la parte approvata migliora
le condizioni: licenziati sì ma con una buonuscita. Solo i rappresentanti dei
lavoratori non lo sanno: Laura Boldrini, ex ninfetta Rai in virtù del nome, Civati,
Cuperlo, Fassina, Vendola. Giovani di buona famiglia che a cinquant’anni non
hanno mai lavorato e non sanno come si lavora. Cioè come si viene licenziati.
Come
si viene licenziati? Con l’articolo 18. Non da ora, da almeno un
venticinquennio. Individualmente e in massa. Con uno stato di crisi, che il
ministero del Lavoro decreta. Senza bisogno di essere in crisi. Basta pagare,
al ministero stesso. Gestito da (ex) sindacalisti. Si può anzi continuare a
pagare agli azionisti il dividendo, come molti giornalisti sanno, del gruppo De
Benedetti, del gruppo Rifeser, del gruppo Caltagirone, della stessa disastrata
Rcs, ma essere dichiarati in crisi, e quindi licenziare a volontà..
L’Italia
è il paese che “vanta” il maggior numero di licenziati in Europa. Con l’art.
18.
Dice
l’altra campana: con l’art. 18 le imprese straniere non venivano a investire in
Italia, e le italiane delocalizzavano. No, non venivano, oppure scappavano, e
scappano, per non pagare tangenti a ogni pizzo, sotto forma di ritardi, varianti,
innovazioni, retroattività, tutto l’arbitrio del piccolo insolente infernale
sottobosco, anche sindacale.
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