venerdì 6 febbraio 2015

Ombre - 254

“Studio del Pentagono: Putin soffre di autismo”. Cioè, uno che si butta la zappa tra i piedi?
O non soffre di autismo il Pentagono, che ci butta Putin e la zappa tra i piedi nostri?

Teste mozzate, giapponesi o inglesi, cristiani massacrati o espulsi in massa, anche i curdi, che non sono arabi, e niente. Non s’inneggia al califfato, ma nel cuore sì. L’esecuzione di un giordano invece scuote il mondo arabo, piazze e governi, crociate, cioè jihad, si mobilitano. Le guerre di civiltà esistono.

Renzi che si fa fotografare in libreria, e poi twitta “La politica nell’era dello storytelling”, del cantastorie, è più fico o più culto della personalità?

Soprattutto l’indomani, quando i grandi del giornalismo si sono precipitati a interpellarne l’autore, Christian Salmon. Che ne penserà Salmon di Renzi?

Non si trattiene Renzi dal dare una pacca sul braccio a Mattarella che prende possesso del Quirinale. Lo fa con tutti, come già Letta – col papa, con Obama, con Angela Merkel (a lei dopo i baci e abbracci).  Il buon democristiano si distingue in questo: è soprattutto pieno, sinceramente, di se stesso, non inferiore al papa, e a Obama.

È come voler parlare in inglese, che si mastica male, al pubblico di Davos, anglofono e anglomane, invece che un buon italiano. La cosa più rivoltante del democristianesimo, eversiva, distruttiva , di ogni dignità, e soprattutto dell’Italia, che è molto più moderna e sa stare al mondo, è questo inguaribile provincialismo.

Si esibisce a Roma, a Santa Cecilia, il batterista austriaco Grubinger, strumentista di musica seria contemporanea. Giocoliere e mattatore. Il “Corriere della sera” ne fa una pagina per annunciare una sua prossima esibizione alla Scala. Altra provincia, Milano.

Angelino Alfano alza il mento, e declama: “Se qualcuno di noi se ne vuole andare, io non tratterrò nessuno”. Un vero leader. Tutti li trova Berlusconi – questo Alfano non è nemmeno dell’Azione Cattolica.

Si arrestano un paio di dozzine di impiegati comunali ricattatori – su licenze, certificazioni, etc.. Il generale Cantore, Guardia di Finanza, dice: “Gli imprenditori sono stufi di queste angherie e cominciano a denunciare”. Ma no, hanno sempre denunciato. Tutti abbiamo denunciato le mille angherie per la più piccola pratica urbanistica. Ora invece li arrestano.

Dopo aver perso due volte di seguito 7-0 con l’Inter, l’ultima tre mesi fa, il Sassuolo gliene rifila tre – 3-1, è vero, ma pur sempre una batosta. Che calcio è?

“Un paese dove il recupero dei crediti richiede fino a quindici anni”, dice Panetta scandalizzato, il vicedirettore della Banca d’Italia, a Fubini su “Repubblica”, e intende: che paese è? Che non se ne sia accorta anche la Banca d’Italia? Quello che tutti sanno da molti anni: che fino a 200 mila euro è meglio non fare causa, bisogna accontentarsi del poco che entra.
La giustizia è a favore del malaffare, ma non si può dire – beh, diciamo a favore degli avvocati.

Odiosissima querelle sull’eredità Hack tra l’amica e badate Tatjana Gjengo e gli enti animalisti. La badante meritava tutto e non ha ricevuto nulla, mentre i giornali conformi ne fanno un’approfittatrice  di due poveri (scemi?) vecchi, Hack e marito, per dare ragione alle animaliste. Che esibiscono grugni bestiali.

“Si” dichiarano morti Forza Italia e il partito di Alfano il giorno in cui Passera lancia il suo partito. “Si”, cioè “Il Sole 24 Ore”, il “Corriere della sera”, “la Repubblica”, “la Stampa”. Che naturalmente hanno opinioni autonome, non legate a Passera. Una volta tifavano anzi Montezemolo, tutt’e quattro.

Peter Greenway dubita che il suo film “Eisenstein in Guanajuato”, sul regista “comunista, ebreo e omosessuale”, sarà visto in Russia. “Ci sono due Russie: il paese in quanto tale e la Russia di Putin, diventata omofoba”, che non vorrà vedere il film, dice: “Ma alla fine di quest’anno realizzerò un secondo film su Eisenstein, finanziato dalla Russia”. Di Putin?

La ministra Boschi viene presentata a Rosy Bindi alla Camera nel dopo-Mattarella. Gliela presenta il vice di Renzi al partito, Lorenzo Guerini. Non si erano mai incontrate prima? Al partito? In Toscana? “Non si conoscevano”? Boschi irrompe giuliva nel crocchio di Bindi e Guerini, ma la Bindi si volta dall’altra parte. Usavano così le signore. Guerini al solito ci mette una pezza.

Non è vero che il rosso sia scomparso dalla politica. Molte capigliature lampeggiavano di rosso nelle file Pd all’applauso per Mattarella. Anche la vice-presidente del Senato Fedeli, che alla destra della presidente della Camera raccoglieva le schede, vecchia, si fa per dire, combattente Cgil.

I tiggì Rai si sbracciano a dire l’applauso a Matterella presidente unanime tra i grandi elettori. Mentre si vedono interi settori con le braccia conserte. Per pochi attimi, è vero. E poi no si rivedono più.

Piero Ostellino lascia con gennaio il “Corriere della sera”, lamentando un trattamento “ultimativo, volgare e offensivo”. Ma c’era ancora un liberale al “Corriere della sera”?

Si chiama(va) “Il dubbio” la rubrica di Ostellino. Ma lui evidentemente non dubitava, se non se n’è accorto fino ad ora: che tagli e tagli sono la sola ricetta Rizzoli-Corriere della sera, ai giornalisti e alla distribuzione. Non fa che tagliarseli, da vent’anni, l’Azienda Perfetta si può dire di questo mercato: di azionisti pieni di sé in salotto malgrado il tanfo di chiuso, e manager che rubano anche più del dovuto.

Si fa merito al Presidente Mattarella di essersi dimesso contro la legge Mammì che rompeva il monopolio tv della Rai. È un titolo di merito?
Mattarella non era un giudice costituzionale? Forse della costituzione dei monopoli – forse per questo molti arricciano il naso.
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In realtà Mattarella si dimise, con altri quattro ministri della sinistra Dc , su ordine di De Mita, su richiesta di De Benedetti. Andreotti, che presiedeva il governo, andò avanti come se nulla fosse.

Il prezzo del petrolio torna verso livelli normali, il petrolio da scisti diventa naturalmente antieconomico, imprese falliscono in Nord America, i licenziamenti si moltiplicano, e i verdi cominciano a protestare. Protestano contro  disastri della produzione da scisti, in terra e nell’aria. Non prima, ora. Ora che l’industria degli scisti non paga più?

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