Un
piccolo capolavoro di ricerca su “quel luogo artificialissimo che chiamiamo
scuola”. Qui nel suo campo di elezione, la pedagogia, il funzionario del vecchio
Pci, che moriva due anni fa di questi giorni, riprende gli umori e dispone una
piacevolissima conversazione, come soleva, attorno alla sua erudizione – fa quasi
senso che un politico fosse così colto, ma non era un’eccezione..
La
scuola prende forma nella Grecia del V-IV secolo, a partire da Pitagora – che con
la scuola si arricchì. E da allora non è “progredita”, non è cambiata. Il “sadismo
pedagogico” fu presto diffuso, il rifiuto della scuola immediato, e generale
per tutti gli scrittori. I romani, che l’educazione confidavano al pater familias, come ogni altra
proprietà, tarderanno ad adottarla, e sempre più o meno irridendola. Degli etruschi
non sappiamo, “la cultura etrusca si manifestò (al pari di quella ebraica) come
letteratura religiosa”.
Mario
Alighiero Manacorda, Etruschi Greci
Romani a scuola, Scipioni, pp. 112 € 3,50
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