Un
Wang Jenlin emerge in Cina quale acquirente dei diritti tv del calcio europeo, tra
le tante sue attività. E si scopre nell’occasione che è l’uomo più ricco della
Cina, o quasi, e quindi del mondo. Un nome che è uguale a un altro, un
giornalista che nei primi anni 1970 aprì a Roma la sede della Shinuà, l’agenzia
di stampa della Cina di Mao. Che era anche lui molto socievole.
Astolfo
lo ritrae così, nel romanzo “La morte è giovane”, in via di pubblicazione, alla
vigilia del referendum contro il divorzio, dato perdente per 6-4 (come poi è
avvenuto), anticomunista feroce, fanfaniano:
“Solo al compagno Wang la scommessa non è proposta, per stanchezza.
Fanfani, che finirà col referendum, è il cavallo anti-Pci dei cinesi. Nei momenti
di esaltazione Wang, che apre a Roma l’ufficio dell’agenzia Nuova Cina,
vorrebbe farsi convalidare un asse Fanfani-Strauss, contro il Partito. Wang non può che
essere un agente segreto: ha i soldi, e una moglie dottore, ostaggio a Pechino.
Ma non è del tutto in errore. Ci sono cristiani
e cristiani: Strauss sarà il fascista bavarese che «Der Spiegel» vuole,
giornale di Amburgo, però di un altro mondo. Un Land sonnolento ha convertito nel più ricco della Germania, la terra
mescolando alla fabbrica. Ai laghi ha ridato trasparenza, e ai fiumi. La Baviera
legando al Lombardo-Veneto ha costruito, su aree sfavorite dalla natura, tra
ghiacci, nebbie e zanzare, la regione più ricca del mondo, tutta cattolica. La
sociologia di Max Weber e del capitale sbriciolando in poche mosse.
“Il problema di Wang è che, se Berlinguer perde il referendum, lo
perde pure Fanfani. Né capisce la finezza di Berlinguer, che vuole perdere il
referendum per ingraziarsi il Vaticano – se il divorzio fosse abolito, il Pci
sarebbe abolito con esso. Ma il progetto italo-bavarese lo fa sognare: Berlinguer
perde comunque col referendum, e Fanfani, comunque vittorioso, erige il muro con
Strauss. Non ci sono comunisti in Italia ma servi di Mosca, così parla Wang,
ubiquo – i giornalisti sovietici devono dire alla polizia dove vanno, se escono
dall’ufficio, lui è libero di muoversi:
“- “Un legame di ferro” – Wang ripete
Togliatti annuendo. È questa indicazione bibliografica che fonda la stima che
non si può non averne. E non sa che la Dc cementa col voto il compromesso,
quale passaporto al potere eterno. Che dopo questa prova non ci sarà più la
Repubblica, con tutta la Resistenza. Che vuol essere, costituzione e tutto, l’anomala
mezzadria Dc-Pci nel loro reciproco opporsi-tenersi, la Repubblica di
Guareschi. Che i partiti di massa, i rappresentanti del settanta per cento
degli italiani, non abbiano capito l’Italia, il movimento, l’etica, le donne,
la libertà, in fondo dà ragione a Wang, figli degenerati di preti dissoluti e del
Batrace alcolizzato.
La chiesa, che le cose le sa, con la confessione
e la sacrestia avendo migliore nozione dell’animo femminile, ce l’ha col senatore
Fanfani, per esserne stata indotta a mali passi. Toccherà al povero Paolo VI, che
più d’ogni altro papa ama la politica italiana, gli Andreotti, i Moro, cui ha sacrificato
la gioventù, seppellirsi sotto il divorzio, cui seguirà l’aborto. A opera di
Fanfani che non fu suo allievo, mentre i pupilli si fanno la guerra. È la politica debole?”
Che
c’è in comune tra il Wang giornalista e il milionario di oggi? Probabilmente
niente. Anche se la fisionomia è la stessa - i due potrebbero essere cugini,
per esempio. L’età no, il milionario ha una diecina d’anni di meno. E faceva il
militare, non il giornalista. Figlio di un generale di Mao, della Lunga Marcia.
È entrato nell’esercito a quindici anni, e vi ha fatto carriera per diciotto.
Poi, con Deng, ha capito che il futuro era negli affari, racconta oggi l’“Economist”,
e con 80 mila yuan presi a prestito ha creato un gruppo da 40 miliardi di
dollari, con una fortuna personale che il settimanale valuta in 25 miliardi. Il
più grande immobiliarista della Cina, con centri commerciali in cento città.
Senza che nulla sia cambiato in Cina, nella politica cinese. Neanche in Italia,
poco o niente è cambiato. Ma i patrimoni non si moltiplicano.
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