Venerdì il
capomastro ai Ronchi segue con la cazzuola, con la mano destra, la colata di
cemento armato per il muretto di cinta che il Comune e i Carabinieri hanno
richiesto, per il decoro pubblico e contro i ladri, mentre con la sinistra
risponde al cellulare. Sabato a Bagno Vignoni, al ristorante dell’albergo Posta
di fronte alla piscina termale, l’idraulico di Pistoia chiude sbuffando
sdegnato il cellulare, “non se ne può più”, dopo aver risposto freneticamente
che è in vacanza. Da un lato fa piacere, che il muratore e l’idraulico siano
più richiesti del primario. Non fosse per il dubbio: non evaderanno l’Iva e
l’Irpef?
Domenica il
capomastro parte in vacanza sul Mar Rosso, lasciando il lavoro a metà. Lunedì
la colf a ore viene con Suv Bmw. Forse non paga il bollo, in Germania non usa,
magari anche al suo Paese, ammesso che sia di seconda mano, ma il Suv è
immatricolato in Italia. O perché è alta, ben fatta, giovane, procace, con gli
occhiali della miopia. Ma è una seria, ha imparato subito l’italiano, non
dev’essere una che fa secondi lavori.
La lavandaia a Roma
ha invece problemi con i nipoti. Che quest’anno, è il secondo o terzo anno
ormai, non possono fare le vacanze d’inverno ai Caraibi – o alle Maldive?
Alcuni di loro, gli uomini, che ci portano i figli, anche per familiarizzarli
con la nuova compagna. Le donne invece, specie le separate, ne approfittavano
per la crociera. Che ora potrebbero pure permettersi, molte crociere si vendono
a prezzi convenienti, ma non con tutte le comodità. Lei un po’ ne è orgogliosa,
un po’ è perplessa: “Papà mio faceva lavori saltuari”, riflette, non aveva un
mestiere: “Io e i miei fratelli siamo stati messi in collegio”, ai sette-otto
anni, “per avere una refezione regolare, per evitare le malattie, allora c’era
la tubercolosi”. In collegio, cioè all’orfanotrofio - dalle suore, come se
fossero orfani.
A Roma la colf a ore
non verrà per qualche mattina. Deve andare al san Carlo, dove si toglie le
zampe di gallina. Il San Carlo è un ospedale. La blefaroplastica gliela
praticano all’Unità Operativa Complessa di
Chirurgia Plastica e Maxillofacciale, per cisti e lesioni osteolitiche, un reparto
di grande sicurezza.
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