lunedì 16 marzo 2015

Il sindacalismo all’opera

Il sindacalismo all’opera – all’Opera di Roma e alla Scala – si può pensare vittima della pratica quotidiana: si perdono di vista i fatti reali. Anche quello dei vigili urbani romani la notte di Capodanno, tutti improvvisamente ammalati: uno scherzo ci può stare. Ma dove altro il sindacato è all’opera? Nei termini cioè non riduttivi e assurdi che ognuno vede quotidianamente nei servizi pubblici: a scuola tra i bidelli, alla posta, negli uffici fiscali, comunali, ministeriali. Del non lavorare, cioè, e comunque del non risolvere ma incasinare. E della mancata protezione del lavoro e dei lavoratori, dato che i licenziamenti si moltiplicano e le retribuzioni si assottigliano in valore.
Ottimo sindacalismo all’opera si può dire anche quello di Landini, “primo ruolo” oggi in voga alla tv, telegenico, dalla voce peraltro bene impostata. Uno che però, quando ha cinque seguaci, e tutti in carriera nel suo sindacato, la Fiom, proclama uno sciopero? Chi protegge i lavoratori d questo sindacato?
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