giovedì 26 marzo 2015

Fine processo mai

Cos’è, la Repubblica del “Processo”, un romanzaccio alla Kafka? È la Costituente degli Sbirri? Con un presidente della Repubblica giudice costituzionale – Supremo Giudice. Con un’opinione piena di sé, di giornalisti elevati a censori. Di demagoghi straripanti, anche non comici. E di comici di regime, perché no? Di un’opinione supponente. Uno legge il “Corriere della sera” o “la Repubblica”, che più dimezzano ogni paio d’anni le vendite più s’incarogniscono, e si dice: ben gli sta. Ci volevano reazionari, ora ci vogliono jettatori? Ma chi si credono di essere?
C’è voluto Renzi, un politicante, anche se col naso fino, che dicesse: “Non si fa”. Altrimenti andava avanti l’apertura della corrispondenza, per mano di carabinieri e poliziotti. Come garanzia di legalità. Di legalità?
Ma ci sarebbe voluta una indagine giudiziaria per una pena superiore ai cinque anni di prigione, frignano i belli-e-buoni. Non sanno, lo sanno tutti, che cinque anni si danno per tutto, eccetto l’assassinio – quello può essere preterintenzionale? Mentre la carissima Autorità Garante della Privacy balbetta: sì però, sarebbe opportuno, nel caso in cui… Per non dare torto ai giudici, fanno presto a metterli sotto inchiesta, con corrispondenza e tutto, per i 220 mila euro l’anno che rubano, a testa.
O la barbarie del “fine processo mai” presentata come conquista di civiltà. Da Sky, la televisione di Murdoch – Murdoch è uno che ha il pelo sullo stomaco alto come un grattacielo. E una conquista pratica no? Del giudice, del procuratore, dell’inquirente: ognuno potrà ora portarsi il processo alla pensione – uno, non due. Con beneficio del colpevole. Anche degli avvocati, locupletati con i rinvii di udienza – “Mani Pulite dei giudici, tasche piene degli avvocati”, era il bon mot di Giovanni Maria Flick, all’epoca avvocato.
Uno si dice: forse è incultura. Ma le “manine” delle mani sulla corrispondenza sono giurisperiti, alcuni sicuramente anche giudici. E sono quelli che nascondono nelle pagine interne, a taglio basso, in breve, gli scandali a valanga del Pd. Un partito che non può, per definizione, essere incolto. I capipartito-capitribù, gli assessori corrotti, i segretari particolari in affari, per conto di chi?, e l’incalcolabile ormai serie di primarie contestate o annullate. Per “infiltrazioni” e “provocazioni”, l’armamentario degli stupidi anni 1970 – Renzi non ha rottamato nulla.
Uno si dice allora: è stupidità. Ma non è piacevole pensarsi in compagnia degli stupidi. Magari dei furbi sì, con qualche accorgimento, ma con la stupidità uno ci rimette sempre – il suo primo effetto è di farlo sentire stupido.
E poi. Guardando fuori dalla finestra, da dove nasce tanta barbarie? All’improvviso, in un paese di antica civiltà? Quanta merda inesauribile produce questa seconda Repubblica, di cronisti giudiziari e giudici felloni? L’intercettazione della corrispondenza era opera di giudici e giornalisti, mica dei primi delinquenti che capitano.

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