Si
manifesta nel disarmo una destra ex missina che è il filo invisibile della
Seconda Repubblica. Passera viene allo scoperto, che dialogava in segreto con
Di Pietro quando era l’assistente di De Benedetti. Lo stesso Passera poi posto
da Fini a capo delle Poste. E da Napolitano a garante da destra del tecnocrate
Monti. Con i tanti giudici che si sapevano di Fini alla Procura di Milano, e a
capo di varia Procure, da Palmi a Pescara e a Firenze. Nonché in Cassazione. Con
l’asse ieri Davigo-Bongiorno sul delitto di Perugia. E innumerevoli ufficiali
superiori e generali, tra i Carabinieri e la Guardia di Finanza..
Una
destra che non ha creato nulla, pur avendo governato molto. Disseminata, litigiosa (Travaglio in lite con D’Avanzo, Storace con Fini, Fini con tutti) e tuttavia
collegata, nella politica, il giornalismo (sono stati e sono ex Msi i cronisti
principe della demolizione, nei migliori giornali, collegati all’apparato repressivo), la Funzione
Pubblica. Di ex goliardi del Fuan. Ma anche di occhiuti operatori dell’ordine
che dopo venti anni, quasi venticinque, presentano un paese in disordine, e a
sentire loro ingovernabile. Succede quando la storia non fa giustizia.
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