Duetto - Rousseau e gli
illuministi, il dottor Burney incluso, erano contro i duetti, o intrecci di
melodie. Ognuno, ogni strumento, doveva cantare da solo.
Italiano – Fu la lingua franca fino a
buona parte del seicento, fra letterati e artisti, prima d venire soppiantato
dal francese. Ancora Montaigne si dilettava di scrivere in italiano, e poi
Goethe padre e Voltaire – nella corrispondenza segreta con la nipote. Ritorna
ora come lingua “scelta”, di elezione – non perché veicolare, cioè, o per
nascita, formazione, nazionalità. Scelto da Edith Bruck, e ultimamente da Helga
Schneider e Helena Janeczek, nate in tedecso, e ora da Jhumpa Lahiri,
scrittrice americana molto apprezzata. Come già, un secolo fa, da Joyce e
Pound, seppure allora come seconda lingua.
Liquidità – Ha sostituito la fusion, che aveva sostituito la leggerezza,
nell’immaginario e come fondo della realtà. Tutto è liquido, la politica come
la finanza e l’economia, la scrittura, la filosofia e l’etica. E un po’ fusion, come nella musica e in cucina.
Ma sono ormai una quarantina d’anni tche siamo liquidi, leggeri e fusi: siamo
ancora nell’età dell’acquario?
Machiavelli – Il cinquecentenario del “Principe” non è
stato prolifico, né innovativo. Machiavelli, si sa, è fenomenale per le
divergenze di valutazione. Per il bene e per il male non soltanto, anche per
quello che “ha voluto dire”. Ma nemmeno questo gli ha giovato: tra 2013 e 2014
è rimasto vittima dell’Italia, della cattiva fama dell’Italia, in Italia e
fuori. Dell’italiano. Sciocco e sporco, per antonomasia. Che Machiavelli,
benché persona eccellente da tutti i punti di vista, come scrittore, umanista,
filosofo, statista, è chiamato a impersonare.
Mani Pulite – Scivola via la fiction di
Sky, senza mordente – dopo una promettente presentazione, che invece era rapida
e esplicita, anche a mezzo innovativa. Come se i personaggi recitassero. Un
copione già noto. Ma in modo particolare. Non – non tanto - perché i fatti e i
personaggi in scena erano (per molti) già noti. No, perché la recitazione era
realistica, cioè mimetica: rappresentava fatti e personaggi che già all’epoca
davano la sensazione di recitare. Degli attori in un ruolo. Che esibivano.
Chiusa la rappresentazione infatti niente è successo – o, volendo a tutti i
costi un esito/causa, il peggio si è scatenato: carrierismi, superficialità,
corruzione, terrorismo, violenza, in senso proprio e in ambito giudiziario (la
specifica è necessaria perché la giustizia in Italia si ritiene incensurabile).
Uno
sceneggiato che era insomma un artificio teatrale triplo. Gli attori di Sky
mostravano di recitare dei personaggi che erano anch’essi maschere, e quasi
caricature. E si esibivano al loro tempo – ma anche dopo - come tali.
Per
conoscenza diretta dei fatti si può testimoniare che la questione che suscitava
reali passioni all’epoca al palazzo di Giustizia di Milano era l’occupazione di
spazi enormi, compresi i gabinetti, da parte della Procura, a danno del Tribunale.
Nel mentre che si smantellava la politica e l’economia, a vantaggio dei soliti
noti, nell’ambito della cosiddette liberalizzazioni – svendite a buon mercato
del patrimonio pubblico. Senza dimenticare che alcuni dei giustizieri erano - sono - corrotti, impenitenti.
Marina – L’arte del moto più antica
resta la più esoterica. Della terminologia marinaresca non si dà mai il senso
figurato. È arte complessa e precisa, non generica, ma non è un’eccezione, ce
ne sono anche di più complesse che sono spiegate e percepibili. Il gergo di
marina invece si vuole inspiegato. Si provi con un qualsiasi termine, orza, per
esempio, o bolina.
Mosca - Robert Byron ci ha visto
“una specie di Cinecittà, in cui i ruoli sono assegnati”, tra il Bene e il
Male. Un secolo fa, quasi. Ma il destino prescinde dall’epoca?
Pubblico – È
consustanziale all’autore. “Il poeta
scrive per il successo”, dice Saba: “Ciò che il poeta canta sono le sue colpe.
E le canta per liberarsene, per confessarsi, per purificarsi. Se il pubblico
gli volta le spalle, le colpe gli ricadono addosso, più tormentose di prima”.
Si può scrivere
per se stessi, come parlarsi da solo. Ma con effetti deleteri.
Puritanesimo – Dà in
ogni sua manifestazione, anche le più intransigenti, anzi specie in quelle
intransigenti, l’impressione di voler essere al fondo peccaminoso. Non osceno,
come è sempre il puritanesimo, ma orgasmico nel suo stesso configurarsi. Come
una forma di masturbazione mentale. E come tale si presenta: non s’immaginano i
suoi fulmini al coperto di aridi e rinsecchiti beghini e beghine col collo
alto, ma come fermentazione e concupiscenza di carni roride, floride. In catalogo
“Idols of Perversity”, l’antologia illustrata della figura femminile nell’immaginazione
maschile del secondo Ottocento che Bram Dijkstra ha collazionato (qualcosa di
analogo al Praz de “La morte, la carne, il diavolo”, deve essere presentato
dall’editore americano con questo promettente anatema: “Questo è un libro pieno
delle pericolose fantasie della Bella Gente un secolo fa. Contiene qualche
scena di virtù esemplare e molte più di lurido peccato”.
letterautore@antiit.eu
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